Finalmente, con la direttiva europea sul salario minimo, l’Unione europea obbliga tutti i Paesi membri ad adattarsi ai vincoli sulla fissazione di salari minimi adeguati.
L’Italia, adesso, deve recepire la legge europea, avviare un confronto serio tra governo e parti sociali, rinnovare la nostra contrattazione collettiva adeguandola alle sfide dei nostri tempi, in modo da ripartire dalla più grande risorsa del nostro Made in Italy, ossia il capitale umano al quale dobbiamo restituire dignità e fiducia nel futuro con salari e condizioni di lavoro e di vita davvero dignitose.
Daniela Rondinelli
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Fonte MoVimento 5 Stelle Europa on Facebook
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