Sanità: Approvata nostra risoluzione su autismo. Governo impegnato per rafforzare servizi e inserimento sociale

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Il tragico e sconcertante caso del bambino di 11 anni di Trento, rifiutato dalla famiglia perché autistico, deve far riflettere sull’urgenza di un intervento dello Stato e dei sistemi sanitari regionali per migliorare le condizioni delle persone con disturbo dello spettro autistico e dei loro parenti. Un passo in avanti è appena stato compiuto: proprio ieri la commissione Affari sociali ha approvato una risoluzione sui disturbi dello spettro autistico, frutto di più testi tra cui uno a mia prima firma, che va anche nella direzione di alleggerire il grave peso che, purtroppo, grava sulle famiglie di pazienti autistici. Ciò, infatti, si ottiene anche assicurando una diagnosi precoce del paziente, percorsi riabilitativi efficaci e presa in carico anche per gli adulti in modo tale che il soggetto autistico possa raggiungere la massima autonomia possibile.

Il Governo è ora impegnato, tra le altre misure, ad adottare iniziative affinchè sia garantita la presenza di equipe specialistiche multidisciplinari nell’ambito dei percorsi terapeutici dei pazienti autistici, e a migliorare il coinvolgimento di tutti gli operatori che lavorano attorno a loro, a partire dagli insegnanti e dal mondo della scuola. Un altro importante punto del testo unificato della risoluzione”, prosegue Volpi, “è l’impegno a promuovere iniziative per l’inserimento lavorativo e sociale dei soggetti autistici, anche attraverso progetti che coinvolgano il mondo del volontariato e vedano il riutilizzo di beni confiscati alla mafia. Naturalmente, l’impegno sarà anche per la promozione della ricerca scientifica sui disturbi dello spettro autistico, grazie in particolare alla raccolta di dati e di buone pratiche.

Non possiamo accettare su questo fronte un ‘fallimento delle istituzioni’, così come è stato detto in riferimento all’episodio di Trento. Al contrario, lavoriamo affinchè lo Stato sostenga maggiormente proprio chi è più debole e in difficoltà.

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Fonte Parlamento

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