Scusate… Ma visto che in Siria gli Americani ed i loro “complici” hanno “distrutto” i depositi di armi chimiche di Assad, qualcuno ci spiega come mai poi non è stata rilevata alcuna nube tossica?

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Siria

 

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Scusate… Ma visto che in Siria gli Americani ed i loro “complici” hanno “distrutto” i depositi di armi chimiche di Assad, qualcuno ci spiega come mai poi non è stata rilevata alcuna nube tossica?

Perché a distanza di 76 ore dal raid in Siria non è stata rilevata alcuna dispersione di agenti chimici nelle aree colpite da Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia?

Ma cosa è stato colpito?

Il Pentagono conferma che nel raid è stato colpito un centro di ricerca scientifica a Damasco ed il deposito di armi chimiche di Him Shinshar situato a ovest di Homs che si ritiene fosse connesso alla produzione di Sarin. Missili da crociera hanno colpito anche una struttura di stoccaggio di armi chimiche ed un posto di comando vicino a Homs. Nello specifico settantasei missili hanno colpito il centro di ricerca e sviluppo Bazrah, a Damasco. L’impianto di stoccaggio vicino a Homs è stato bombardato con 22 missili. Contro il deposito di armi ed il posto di comando sono stati lanciati sette missili.

“Missione compiuta”

Il raid non ha alterato le dinamiche generali del conflitto. Poche ore dopo l’attacco, Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna hanno dichiarato missione conclusa: nessuno aveva il desiderio di farsi coinvolgere nella conflagrazione siriana. Il raid è stato autorizzato per colpire lo sviluppo o l’azione considerata inaccettabile senza mai degenerare in azione militare su larga scala (è la medesima strategia di Israele). Trump non andrà oltre anche se ha affermato che l’opzione militare sarà sempre disponibile qualora Damasco dovesse utilizzare armi chimiche in futuro.

Cosa è il Sarin?

Il deposito di armi chimiche di Him Shinshar situato a ovest di Homs si ritiene fosse connesso alla produzione di Sarin

Il Sarin o GB è classificato come arma di distruzione di massa. E’ un agente nervino incolore e inodore, sviluppato come pesticida sintetizzato in Germanio nel 1938. L’esposizione alla tossina artificiale può avvenire tramite inalazione, attraverso contatto cutaneo o a seguito dell’ingestione di acqua e cibo contaminato. La portata dell’intossicazione provocata dal Sarin dipende dalla quantità di agente nervino rilasciato e dal tempo di esposizione. In un presenza di esposizione nella forma volatile del Sarin, i sintomi compariranno entro pochi secondi. Da pochi minuti a qualche ora se il contatto avviene con la forma liquida contaminata. La maschera antigas garantisce protezione, ma non in presenza di sufficienti dosi di Sarin. Tutti gli agenti nervini agiscono come switch off per il sistema nervoso. Il Sarin è il più volatile degli agenti nervini: ciò significa che può facilmente e rapidamente evaporare da liquido in vapore e diffondersi nell’ambiente. Le persone possono essere esposte al vapore, anche se non entrano in contatto con la forma liquida di sarin. Poichè evapora così in fretta, il Sarin costituisce una minaccia immediata.

Concepire un attacco contro una struttura chimica o biologica

Ad oggi non sappiamo cosa contenessero o producessero le strutture colpite. A causa della natura stessa delle armi chimiche, un attacco convenzionale avrebbe diffuso agenti letali su un’ampia area causando più vittime tra i civili. Ecco perché bombe e missili tradizionali non sono mai utilizzati contro tali tipi di bersagli. Gli Stati Uniti affermano che “la diffusione di sostanze chimiche è piuttosto bassa”.

Perché non è stata registrata alcuna diffusione di agenti chimici?

Potrebbero essere tre le possibili risposte.

1) Il programma chimico della Siria non esiste. Tale posizione è supportata dalla Russia che continua a negare l’attacco chimico nella città di Douma.

Nel rapporto della Syrian American Medical Society si legge che “circa 500 civili, la maggior parte donne e bambini, sono stati trasportati nei presidi sanitari locali con sintomi indicativi di esposizione ad un agente chimico. L’organizzazione ha richiesto un immediato cessate il fuoco nella città di Douma e l’ingresso di squadre investigative internazionali dell’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche”. Tuttavia non è stata effettuata alcuna verifica indipendente del rapporto SAMS sebbene il Dipartimento di Stato USA lo ritenga credibile. Il Cremlino rifiuta l’idea stessa che a Douma sia avvenuto un attacco chimico. Lo nega con forza il Ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov: “Non abbiamo trovato nulla, si stanno fabbricando prove per incastrare sostanzialmente il governo siriano per l’attacco chimico”.

2) Il programma chimico della Siria esiste ma componenti e strutture erano già state spostate. In effetti il governo siriano, ammesso che all’interno di quelle strutture ci fosse qualcosa, avrebbe avuto tutto il tempo di spostare attrezzature e componenti disperdendole nel paese. E per farlo avrebbe anche potuto ricevere assistenza dai suoi alleati. Quando si considera l’azione militare è importante riconoscere le variabili e le lacune di intelligence che complicano inevitabilmente il processo decisionale politico e militare.

3) Colpite attrezzature di produzione e ricerca. Il Pentagono non ha mai chiarito cosa ci fosse all’interno delle strutture colpite a Homs e Damasco, se non che fossero “le tre principali strutture del programma chimico della Siria”. E’ un indizio fondamentale poiché ad essere distrutte sarebbero state quindi attrezzature che saranno molto difficili da sostituire per un paese dissanguato da sette anni di guerra.

Definizioni: cosa è un’arma chimica

Il termine arma chimica viene applicato a qualsiasi sostanza tossica o al suo precursore che può causare morte, lesioni, inabilità temporanea o irritazione sensoriale attraverso la sua azione. Anche le munizioni o altri dispositivi di consegna progettati per rilasciare sostanze chimiche, sia piene che vuote, sono considerate armi stesse. Il sistema chimico tossico e quello di somministrazione possono essere stoccati separatamente. Nel caso di munizioni binarie, una sostanza chimica non letale può essere effettivamente conservata all’interno di una munizione per essere successivamente miscelata con una seconda. Qualsiasi cosa specificamente progettata o destinata all’utilizzo in connessione diretta del rilascio di un agente chimico per causare morte o danni è di per sé un’arma.

Come si attiva un’arma chimica?

La maggior parte delle armi chimiche – spiega Marco Filippi, istruttore di medicina tattica per i reparti speciali e di polizia, in Italia ed all’Estero – sono binarie o bicomponenti. Si attivano cioè quando i due precursori si mischiano in un modo chimicamente stabilito. Questo ne garantisce la sicurezza di stoccaggio, trasporto, impiego ed un più elevato livello di sicurezza da parte del detentore. Tali asset sono equipaggiati con dispersal devices che vanno ad attivare l’arma o stoccati sino all’ultimo momento quali precursori chimici in grandi quantità per essere raffinati e inseriti nel sistema di consegna. La maggior parte delle armi chimiche sollecitate termicamente ad altissime temperature (si pensi ad un incendio conseguente un bombardamento) parzialmente inattivano le stesse. Cosa diversa per il gas cloro. Un eventuale strike su grandi depositi di cloro avrebbe causato sia una dispersione ambientale che un incendio. In quest’ultimo caso avremmo visto una nube tossica di grandi proporzioni. Sarebbe opportuno rilevare che i centri di ricerca di qualsiasi natura stoccano quantità estremamente limitate di componenti e prodotti finiti sia per motivi di sicurezza sia per un aspetto meramente infrastrutturale, ovvero la necessità di avere importanti depositi, forni di reazione, serbatoi. Unica eccezione sono i centri di ricerca annessi agli stabilimenti petroliferi e petrolchimici o similari, dove la ricerca avviene all’interno dei siti di produzione. Tuttavia nessuno dei siti colpiti era di tale natura.

Attaccare una struttura chimica o biologica

Il piano di attacco standard

La forza d’attacco congiunta ha lanciato 105 sistemi d’arma. Il processo di targeting includeva specifici sforzi per mitigare i danni collaterali causati dal rilascio di agenti chimici. Gli Stati Uniti hanno lanciato 69 missili da crociera e 19 JASSM. Per il Joint Air-to-Surface Standoff Missiles si è trattato del battesimo del fuoco. Gli inglesi hanno lanciato otto missili Storm Shadow dalle piattaforme Tornado e Typhoon. I francesi, infine, hanno lanciato tre missili SCALP da una fregata nel Mediterraneo e altri nove dai Rafale. I dati ufficiali diramati dal Pentagono confermano che la quantità degli agenti chimici nelle strutture colpite, ammesso che ci fossero, non erano rilevanti. Tale posizione è condivisibile poichè se così non fosse stato, gli Stati Uniti avrebbero dovuto utilizzare necessariamente altri sistemi d’arma, certamente non il Tomahawk

I Prompt Agent Defeat del Pentagono

Per neutralizzare armi chimiche e biologiche senza danni collaterali, il Pentagono utilizza specifici asset sviluppati dalla Defense Threat Reduction Agency. Il sistema d’arma BLU-119 / B Crash PAD (Prompt Agent Defeat) è stata sviluppata nel 2002 per garantire una capacità di reazione rapida a supporto dell’operazione Iraqi Freedom nel 2003. Si tratta di una bomba a Mk 84 da mille chili con al suo interno 190 chili di fosforo bianco e 65 kg di esplosivo ad alto potenziale PBX-109. La frammentazione dell’esplosione penetra i contenitori delle sostanze chimiche mentre il fosforo, a causa delle alte temperature, neutralizza l’agente. La Crash PAD è solitamente utilizzata contro obiettivi morbidi. La BLU-119 / B Shredder è basata sulla bunker-buster BLU-109, espressamente concepita per bersagli temprati o sotterranei. Pesante 907 kg può penetrare fino a 1,8 metri di cemento armato. La BLU-119 / B è abbinata al sistema di guida laser Raywayon Paveway III

La nube termitica persistente

Il problema nel colpire un deposito di armi di distruzioni di massa con sistemi ad alto potenziale è la probabile dispersione su una vasta area. Il fosforo oltre ad essere incredibilmente volatile è molto tossico. Una possibile soluzione è una miscela di termiti e ossido di metallo che brucia a temperature elevate. La miscela termitica raggiunge temperature più elevate del fosforo e per un maggiore periodo, producendo meno sovrappressione. E’ quindi concepita per ridurre la propagazione dell’agente chimico sull’areea colpita. Un altro sistema in via di sviluppo a base termitica è l’HAMMER acronimo per Heated And Mobile Munitions Employing Rockets, concepita per distruggere i depositi ubicati nelle profondità del terreno. L’arma rilascia centinaia di gusci incandenscenti a temperature superiori ai 538 ° C. Il sistema cinetico incendiario armerebbe la BLU-109B da 907 kg. HAMMER si attiverebbe soltanto in profondità così da non disperdere gli agenti chimici o biologici che dovrebbe distruggere.

 

tratto da: http://www.stopeuro.news/siria-perche-non-e-stata-rilevata-alcuna-nube-tossica-dopo-i-raid-usa/

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Fonte Il Fastidioso

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