Si muove l’inchiesta della procura antimafia di Firenze su Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri. L’ipotesi è sempre quella che…

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Si muove l’inchiesta della procura antimafia di Firenze su Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri. L’ipotesi è sempre quella che ci siano stati rapporti tra Berlusconi e Dell’Utri con i fratelli Giuseppe e Filippo Graviano, poi condannati definitivamente per le stragi del 1992 e 1993.

Le stragi del ’92 costarono la vita ai giudici Giovanni Falcone, con la moglie Francesca Morvillo e tre agenti di scorta e al giudice Paolo Borsellino con 5 agenti di scorta.
Le stragi del 1993 a Firenze e Milano, costarono la vita a 10 persone in tutto tra le quali due bambine, nonché per gli attentati contro le basiliche e contro il conduttore Maurizio Costanzo e la moglie Maria De Filippi, nonché per l’esecuzione del beato don Pino Puglisi, parroco del loro quartiere Brancaccio.

Marcello dell’Utri è già stato condannato per concorso esterno in associazione mafiosa, «per aver fatto da mediatore tra Cosa Nostra e Berlusconi». È stato arrestato, in fuga a Beirut, il 12 aprile 2014.

Insieme, Berlusconi e Dell’Utri sono nuovamente indagati da più di 4 anni per le parole dette contro Berlusconi in carcere da Giuseppe Graviano nel 2016 e 2017 poi ribadite dal boss con affermazioni, tutte da riscontrare, sui suoi rapporti con Berlusconi risalenti al 1993 in aula al processo Ndrangheta Stragista.

L’indagine è stata rivitalizzata dalle dichiarazioni di Giuseppe Graviano del febbraio 2020 in aula sugli investimenti fatti negli anni settanta dalla sua famiglia materna nelle imprese milanesi di Berlusconi.

Pare che i pm fiorentini siano stati a Palermo per cinque giorni tra 8 e 12 febbraio per fare verifiche sul territorio proprio nel filone dell’inchiesta che riguarda i presunti rapporti economici del passato tra la famiglia Graviano e il gruppo Berlusconi.

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Fonte Dario Violi on Facebook

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