Smontiamo le bufale sul Reddito di cittadinanza

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Le invettive di Giorgia Meloni e Matteo Renzi contro il Reddito di Cittadinanza non ci sorprendono. Del resto, è difficile aspettarsi altro da chi ha proposto di dirottare le risorse destinate alle famiglie più povere per aumentare le spese militari o da chi, dopo aver magnificato un Paese come l’Arabia Saudita, dove circa il 76% della forza lavoro è composta da lavoratori stranieri soggetti ad abusi e sfruttamento, ha detto che “i giovani devono soffrire”.

In fin dei conti, si sa, Meloni e Renzi sono così: forti con i deboli e molto sensibili, invece, verso gli interessi di chi già conta, e tanto.

In questo periodo il ritornello preferito dalla leader di Fratelli d’Italia e dal numero uno di Italia Viva, a cui si è unito – manco a dirlo – il segretario della Lega Matteo Salvini, è quello secondo cui a causa del Reddito non si troverebbero lavoratori stagionali. Una bufala in piena regola a cui se ne aggiungono altre, create per screditare una misura di civiltà fortemente voluta dal Movimento 5 Stelle e più volte elogiata anche dagli organismi europei. Nelle sue ultime raccomandazioni per il nostro Paese, la Commissione Ue ha infatti lodato l’intervento sottolineando che “ha aumentato l’adeguatezza del reddito minimo dal 21,9% della soglia di povertà nel 2018 al 90,7% nel 2019”.

Ecco quindi smontate, una per una, le fake news sul Reddito di Cittadinanza:

  1. “Il Reddito affossa il turismo, ha tolto dal mercato gli stagionali” (Massimo Garavaglia, ministro del Turismo, Lega): FALSO!

Dal report mensile gennaio-dicembre 2021 dell’Osservatorio sul precariato dell’INPS emerge come lo scorso anno siano state fatte 920.685 assunzioni stagionali: 263.940 in più del 2020, 187.702 in più del 2019 e 260.100 in più del 2018 quando il Reddito ancora non esisteva. Fra gennaio e febbraio 2022, sempre secondo i dati dell’Istituto di Previdenza, sono stati assunti 63.379 stagionali, ossia 19.521 in più di dodici mesi fa (43.858). Le criticità che spesso si nascondono dietro a contratti del genere sono note da anni, per questo se Garavaglia avesse studiato i dati avrebbe evitato di lanciare un allarme ingiusto e infondato;

  1. “Il lavoro è l’argomento fondamentale italiano e invece purtroppo si continua a discutere del Reddito di cittadinanza, che vuol dire dare i soldi alla gente perché non lavori” (Matteo Renzi, numero uno di Italia Viva): FALSO!

Premesso che i due terzi degli oltre tre milioni di percettori del Reddito sono minori, disabili e anziani che quindi non possono lavorare, e che il restante terzo ha un’occupabilità molto scarsa a causa di un tasso di scolarizzazione basso, secondo l’INAPP circa il 46% dei percettori del RdC sono lavoratori poveri: vuol dire che lo stipendio che percepiscono è talmente basso da essere al di sotto della soglia di povertà e il Reddito va ad integrarlo. Non è un caso, dunque, se da un report di Legacoop e Ipsos emerga come il 65% degli italiani imputi agli stipendi bassi la causa del disallineamento tra domanda e offerta di lavoro. Mentre Renzi annuncia una raccolta firme contro il Reddito, noi lavoriamo per introdurre il salario minimo: ecco la differenza fra chi ha davvero a cuore i diritti delle persone e chi no;

  1. “Il Reddito è metadone di Stato” (Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia): FALSO!

Oltre ad essere sguaiata e irrispettosa, tale affermazione trascura un aspetto importante: i percettori della misura devono spendere l’importo caricato sulla card entro un mese (solo una minima parte può essere prelevata in contanti) per l’acquisto di beni di prima necessità. Ciò vuol dire che queste risorse spingono l’economia: sempre l’INPS ha infatti rilevato come il 41,5% dei beneficiari lo ha riversato principalmente sui consumi mentre il 39,4% lo ha usato per risanare i debiti. Problemi che, evidentemente, politici di professione come la Meloni non conoscono;

  1. “Il Reddito va rivisto, crea lavoro nero” (Matteo Salvini, segretario della Lega): FALSO!

Secondo un report dell’ISTAT, nel 2019, primo anno di applicazione del Reddito, le unità di lavoro irregolare sono calate di oltre 57mila casi rispetto all’anno precedente. Nello stesso anno, ha spiegato ancora l’Istituto di Statistica, “l’incidenza del lavoro irregolare registra una riduzione diffusa nella maggior parte dei settori di attività economica”. Siamo di fronte all’ennesima polemica strumentale alzata da chi parla senza conoscere i numeri;

  1. “Il Reddito è una vera e propria truffa ai danni della Nazione” (Marco Silvestroni, deputato di Fratelli d’Italia): FALSO!

Un rapporto della Guardia di Finanza diffuso a ottobre 2021 ha stimato in 15 miliardi di euro le truffe compiute in Italia nel biennio della pandemia: dagli illeciti negli appalti pubblici ai falsi invalidi, passando per coloro che si sono dichiarati indigenti senza esserlo pur di ricevere i buoni spesa fino alle pensioni incassate da familiari di parenti morti. Solo lo 0,8% dell’intera somma riguarda il Reddito di Cittadinanza. Quando la macchina della propaganda si infrange contro la realtà.

Il Reddito di Cittadinanza è una cintura di protezione sociale e il Movimento 5 Stelle lo difenderà strenuamente.

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Fonte Movimento 5 Stelle

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