Sono circa 28 milioni le persone in Europa che lavorano per piattaforme digitali come Uber o Deliveroo. Si tratta di un numero c…

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Sono circa 28 milioni le persone in Europa che lavorano per piattaforme digitali come Uber o Deliveroo. Si tratta di un numero cresciuto a dismisura negli ultimi anni, soprattutto nel corso della pandemia da Coronavirus. Il 90% di essi è considerato lavoratore autonomo, ma avrebbe le caratteristiche per essere considerato dipendente.

Finalmente, questa settimana la Commissione europea ha presentato una proposta per garantire il giusto status legale a questi lavoratori, spesso vittima di sfruttamento e paghe da fame.

Siamo soddisfatti perché la proposta di direttiva della Commissione sui lavoratori delle piattaforme contiene tutte le proposte del Movimento 5 Stelle, votate lo scorso settembre dal Parlamento europeo.

Il cuore del documento è rappresentato proprio dal riconoscimento del rapporto di subordinazione ed avrà impatto direttamente sul trattamento dei rider, spesso “vittime” di un algoritmo che determina l’affidabilità di ogni lavoratore.

Grazie a questo testo, i rider godranno di una copertura sanitaria e previdenziale, avranno diritto a giorni di ferie, malattie, una assicurazione contro gli infortuni, la trasparenza degli algoritmi che disciplina i turni e i carichi di lavoro e l’inversione dell’onere della prova in capo alle aziende.

Questa proposta di direttiva, finalmente, chiarisce che non esistono lavoratori di serie A e di serie B e garantisce tutele per chi, finora, ha subito ingiustamente le conseguenze di un enorme vuoto normativo e di una conseguente anarchia giuridica.

La direttiva ora verrà discussa e emendata al Parlamento europeo: in questa sede il MoVimento 5 Stelle lavorerà per garantire una copertura il più ampia possibile della direttiva.

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Fonte MoVimento 5 Stelle Europa on Facebook

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