Un mese senza plastica

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Migliaia di attivisti in tutto il mondo si sono uniti per lanciare  anche questo anno la campagna PlasticFreeJuly (Luglio senza plastica) , che con lo slogan “la plastica non scompare, cambia solo posto” invita il consumatore a fare a meno di plastica usa e getta per un mese intero.

La plastica ha raggiunto ogni angolo del pianeta, dalle profondità degli oceani, fino al ghiaccio artico. Le microplastiche sono state trovate nell’acqua potabile, nell’acqua in bottiglia, negli alimenti e persino nell’aria che respiriamo. Li stiamo mangiando, bevendo e respirando. Ne abbiamo parlato più volte ma le cose non sembrano cambiare. E le immagini di mascherine gettate in terra durante la pandemia ci fanno capire di come ci sia così tanta ignoranza e menefreghismo verso il nostro pianeta e il futuro dei nostri figli.

Plastic Free July è un movimento globale nato a Perth, in Australia, nel 2011. In quell’anno, solo 40 persone si sono iscritte all’iniziativa. Nel 2019, invece, hanno partecipato oltre 250 milioni di persone provenienti da 177 paesi diversi, che si sommano e continuano a partecipare. Quest’anno, mentre si avvicinano al loro decimo anniversario, hanno alzato l’asticella. Sperano che grazie alla campagna internazionale ci saranno sempre più cittadini responsabili e così si potrà evitare 1 miliardo di rifiuti di plastica soltanto nel mese di luglio.

Secondo i dati dell’organizzazione internazionale Plastic Free July, grazie alla campagna condotta lo scorso anno, l’87% dei partecipanti ha sostituito la plastica da imballaggio monouso con contenitori riutilizzabili di alimenti e il 73% dei partecipanti hanno deciso  di abbandonare le coffecup. 

Come raccontano gli organizzatori di Plastic Free July, non si tratta di costringere le persone a cambiare radicalmente la vita in un giorno, ma piuttosto di invitarle a incorporare piccole abitudini di consumo che a poco a poco stanno costruendo un altro tipo di consumatore, più responsabile e consapevole che qualsiasi piccolo impatto finisce inevitabilmente per danneggiare o preservare l’ambiente.

Proviamoci!

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Fonte Il Blog di Beppe Grillo

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