Una nuova banca pubblica europea per lo sviluppo sostenibile e la transizione ecologica

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di Giuseppe Razza – L’Unione Europea attraverso i propri Stati Membri e le proprie istituzioni partecipa attivamente al finanziamento di diversi organismi bancari pubblici, fra cui:

  • la Banca Centrale Europea (BCE) fondata nel 1998, con sede a Francoforte e presidenza francese (Christine Madeleine Odette Lagarde).
  • La Banca Europea per gli Investimenti (BEI) istituita nel 1958, con sede a Lussemburgo e presidenza tedesca (Werner Hoyer).
  • La Banca Europea per la Ricostruzione e Sviluppo (BERS) fondata nel 1991, con sede a Londra e presidenza francese (Odile Renaud Basso).
  • L’Autorità Bancaria Europea (ABE), istituita nel 2011, con sede a Parigi, presidenza spagnola (Josè Manuel Campa) e direzione esecutiva francese (François-Louis Michaud).

Tale architettura finanziaria, con mandato politico e statutario oramai superato, necessita di una ridefinizione per sostenere, fra l’altro, le nuove sfide climatiche ed ambientali definite dal programma Next EU Generation e dal Green New Deal.

Nella primavera del 2019 il Consiglio d’Europa ha istituito un Gruppo di Alto Livello, incaricandolo di finalizzare un proprio rapporto con le proposte di revisione. Tale lavoro è stato consegnato il 14 ottobre 2019, definendo 3 ipotesi di cui la terza, la più fattibile, consiste nella creazione di una nuova Banca pubblica Europea per lo Sviluppo Climatico e Sostenibile, sostanzialmente controllata dall’Unione Europea. Si prevede cioè che la stessa BEI possa partecipare come azionista, assieme agli Stati Membri ed ulteriori banche, alla creazione di una nuova Banca di Sviluppo che possa finanziare i programmi e progetti di imprese ed istituzioni, solo se finalizzati al sostegno della transizione ecologica e della progressiva riduzione dei terribili impatti dovuti ai cambiamenti climatici.

La BEI è stata pertanto incaricata di definire una proposta per la creazione di una filiale per le attività da essere svolte al di fuori dell’Ue. Il 5 dicembre 2019 il Consiglio dell’Unione Europea ha adottato le conclusioni del Gruppo di Alto Livello, sottolineando la necessità di rendere lo sviluppo più forte, più flessibile, integrato, coerente, strategico e reattivo ai cambiamenti climatici e alle esigenze di sostenibilità. Nell’ultimo punto di tali conclusioni il Consiglio Europeo ha invitato i propri organi preparatori a monitorare i progressi compiuti nell’attuazione delle proprie conclusioni e gli Stati membri a fornire ulteriori orientamenti sulla via preferita da seguire per rafforzare l’architettura finanziaria europea per lo sviluppo.

La Presidente della Commissione Europea Ursula vn der Leyen ha lanciato 7 sfide per il futuro dell’Unione Europea, di cui l’ultima è costituita dal riposizionamento della BEI e della BERS come contrappesi credibili all’iniziativa cinese della Nuova Via della Seta. Finora l’Ue non ha adottato un approccio strategico per rimodellare l’architettura finanziaria globale e la risposta alle attività globali di investimento e sviluppo della Cina è stata, nella migliore delle ipotesi, timida. Conferendo ad una nuova Banca Europea per lo Sviluppo Climatico e Sostenibile, eventualmente partecipata dalla BEI e dalla BERS, un mandato globale per finanziare progetti al di fuori dell’Europa, si contribuirebbe a rimediare a questo fallimento. Inoltre, si consentirebbe all’Europa di salvare paesi che affrontano crisi fiscali o finanziarie nel caso in cui gli Stati Uniti o la Cina dovessero legare le mani al Fondo monetario internazionale o ad altre istituzioni.

In questo momento storico l’Italia potrebbe essere il miglior candidato ad ospitare la sede di tale nuovo organismo, non solo per la propria storia e cultura, ma soprattutto perché, pur essendo il maggiore azionista dei 4 organismi bancari europei assieme a Francia e Germania, non ospita alcuna sede, né detiene alcuna Presidenza. Può pertanto rivendicare con pieno diritto la sede di una nuova Banca Europea pubblica, localizzata all’interno dell’Ue, per il sostegno agli investimenti esteri, rappresentando un nuovo modello di sviluppo globale di finanza etica e sostenibile.

All’inizio del 2021 il Movimento Europeo per lo Sviluppo Sostenibile ha creato l’Associazione “Sustainable Financing” che ha raggruppato e continua a raggruppare imprese, associazioni, banche e cittadini del Nord-Est italiano al fine di supportare, senza alcun fine di lucro, le istituzioni di quel territorio nella definizione ed implementazione di una proposta da sottoporre al Primo Ministro ed al Ministro dell’Economia italiani, affinché negozino la candidatura di sede con il Consiglio Europeo, la Commissione Europea e gli attuali organismi finanziari europei. Il modello proposto è virtuoso, con l’iniziativa che nasce dal basso attraverso un processo volontaristico, aperto e partecipativo a servizio delle nostre istituzioni e dell’intero paese.

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Fonte Il Blog di Beppe Grillo

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