Uranio, ristabilita la verità grazie a un proficuo lavoro di squadra! (08-02-2018)

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Finalmente è stato ammesso senza mezzi termini: l’uranio impoverito è responsabile delle morti e delle malattie di centinaia di soldati: la sicurezza per loro è stata un miraggio e il silenzio del governo è stato assordante.
È stato un vero lavoro di squadra quello della Commissione d’inchiesta sull’uranio impoverito alla quale in questi anni abbiamo fatto parte. Ci teniamo a ringraziare il presidente Gian Piero Scanu, gli altri commissari e i consulenti per il prezioso lavoro svolto in questi due anni di attività della commissione.
Sono state quasi completamente recepite le nostre proposte di modifica al testo originale, una delle quali ha permesso di enfatizzare il superamento del confine con cui si accerta l’esistenza di un nesso di causalità nel riconoscimento della causa di servizio, per come più volte ribadito in numerose sentenze.
Ora speriamo che le procure che hanno ricevuto il materiale di denuncia dalla commissione agiscano presto e partano le dovute indagini sui responsabili delle morti tra i soldati.

Ci rimane l’amarezza di non aver potuto aggiungere l’elenco delle audizioni che non hanno avuto seguito, dovuto purtroppo a motivi procedurali. Sarebbe stato corretto poter registrare nella relazione finale i nomi del Gen. Arpino e del Gen. Mosca Moschini, entrambi in servizio ai vertici delle Forze Armate all’epoca dei primi casi di militari affetti da patologie dopo aver prestato servizio all’Estero; avrebbero sicuramente rappresentato un’importante testimonianza storica nonché un importante spunto di riflessione per suggerire alla commissione come meglio procedere nella ricerca delle responsabilità attribuibili ai vertici delle FFAA.

Sono stati due anni passati intensamente, che ci hanno anche lasciato profonde cicatrici, come l’audizione del ranger Antonio Attianese oggi non più tra noi ricordato anche dal presidente Scanu in commissione quest’oggi o come il pietoso teatrino delle audizioni della Ministra Pinotti e dell’Avvocatura dello Stato nel rimpallarsi la responsabilità sui ricorsi in giudizio ai danni dei molti militari vincitori contro il mancato riconoscimento della causa di servizio da parte del Comitato di Verifica.

È’ stato piacevole aver ottenuto il riconoscimento del nostro lavoro anche da parte degli altri membri della commissione, molti dei quali si sono ritrovati nella nostra dichiarazione di voto odierna, speriamo che altrettanto si possa dire domani da parte dei tanti diretti interessati dalle materie trattate dalla commissione.

Ci impegneremo a portare a compimento la proposta di legge Scanu per assicurare ai militari la giusta tutela previdenziale e la sicurezza sui luoghi di lavoro che meritano.

Giulia Grillo e Gianluca Rizzo
Portavoce alla Camera
Membri della Commissione Uranio

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Fonte Parlamento

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