Vittoria: salute e ambiente vengono prima degli inceneritori!

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Ricordate il famigerato articolo 35 dello “Sblocca Italia” del governo Renzi? Il MoVimento 5 Stelle, le associazioni ambientaliste e i comitati di tutta Italia lo contrastarono con ogni forza.

Era quell’articolo che stabiliva che gli inceneritori sono “infrastrutture strategiche di preminente interesse nazionale” e che dunque si possono costruire anche in barba alla tutela dell’ambiente e alla salute dei cittadini.

Sulla base di quella assurda norma che tra l’altro contrasta con la gerarchia d’intervento in materia di rifiuti stabilita dall’Unione Europea, venne scritto un decreto che di fatto cancellava la possibilità di fare una “valutazione ambientale” degli effetti di un inceneritore prima di costruirlo. 

Grazie ad una battaglia durata 4 anni iniziata dal basso promossa dal Movimento Legge Rifiuti Zero per l’Economia circolare e da tanti altri comitati di tutta Italia come le Donne 29 Agosto di Acerra e l’Associazione Mamme per la salute e l’ambiente di Venafro, è stato annullato il decreto attuativo che prevedeva la costruzione di altri otto inceneritori.

Il Tar del Lazio ha emesso una sentenza storica. Ha annullato quel decreto e impone, prima di costruirli, di condurre una attenta valutazione sui possibili danni che questi possono produrre sull’ambiente e sulla salute dell’uomo.

Una vittoria storica per l’ambientalismo italiano.

Siamo contenti che a contribuire a questa battaglia ci sia stata anche la nostra consigliera comunale di Acerra Carmela Auriemma, in qualità di avvocato di alcuni comitati e associazioni, una giovane donna membro del Team del Futuro ambiente del MoVimento 5 Stelle, che da anni come cittadina tra i cittadini conduce battaglie su questo tema, con associazioni e comitati civici di tutta Italia, ottenendo già nel 2017, la bocciatura dell’applicazione dell’art. 35 dello SbloccaItalia sull’impianto di Pozzilli.

Una vittoria per tutta l’Italia e per tutti gli italiani che mettono salute, ambiente e recupero della materia al primo posto. Una vittoria che è un primo passo. Ora l’impegno politico, dovrà proseguire, con una discussione sulla modifica e la riscrittura del contestato articolo 35, che rispetti pienamente la salute, le normative europee e la gerarchia d’intervento che vede sempre prioritari riduzione, riutilizzo, recupero di materia . 

PER APPROFONDIMENTI SULLA SENTENZA CLICCA QUI

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