Nell’ambito del processo per lo smaltimento illecito dei rifiuti nell’area La Guzza, la deposizione di un dipendente della società indagata ha svelato un particolare inquietante: quintali di rifiuti sarebbero stati sotterrati sotto il ponte della strada Pedemontana.
Ancora una volta la gestione dei rifiuti è accostato alle organizzazioni criminali che fanno dello smaltimento dei materiali un vero e proprio business.
La Lombardia è sotto attacco da parte di coloro che gestiscono illecitamente i rifiuti e la Giunta regionale risponde riducendo i controlli.
Ciò che sta emergendo nella provincia comasca e in tutta la Lombardia è una vera e propria emergenza silenziosa in cui sempre più frequentemente sì riscontrano illeciti di natura ambientale. Lo vediamo spesso nel nostro territorio: capannoni saturati di immondizia e dati alle fiamme, discariche che bruciano, cave che vengono riempite con rifiuti contaminanti e ora spunta la Pedemontana con quintali di materiali sepolti dalla ‘ndrangheta.
Proprio giovedì scorso, a Palazzo Pirelli, c’è stata un’audizione congiunta tra la Commissione Ambiente e la Commissione Speciale Elvetica: nonostante le sollecitazioni, l’assessore Cattaneo ha anticipato che non sarà rinnovato il progetto CO.ME.TA. (Controllo Materiali Esteri Transfrontalieri) che aveva contribuito a ridurre i reati di gestione e smaltimento dei rifiuti tra Lombardia e Canton Ticino.
Da sempre chiediamo maggiori controlli e continuiamo a vederceli negati. Analizzando i dati abbiamo avuto la dimostrazione che se si aumentano
le verifiche, gli illeciti crollano. Invece per l’assessore Cattaneo, potenziare i controlli significa creare uno stato di polizia che penalizza le aziende.
Peccato che le prime ad essere penalizzate sono proprio le imprese che lavorano onestamente e subiscono la concorrenza sleale di chi inquina e delinque. E la salute dei cittadini viene messa a repentaglio da tutti questi illeciti.
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Fonte Raffaele Erba Portavoce M5S Regione Lombardia on Facebook