Amsterdam collauda barche autonome

Tempo di lettura: 2 minuti

Prototipi di imbarcazioni autonome sono stati testati ad Amsterdam per valutarne il potenziale. Infatti spesso la rete stradale è congestionata e visto la particolare morfologia della città, rimane difficile in molti punti estendere le strade.

I veicoli autonomi galleggianti si chiamano RoBoat.

I test di Roboat sono al secondo anno su cinque di sperimentazione, nell’ambito di una collaborazione quinquennale tra il Massachusetts Institute of Technology e l’Amsterdam Institute for Advanced Metropolitan Solutions.

“Questo progetto immagina una flotta di imbarcazioni autonome per il trasporto di merci e persone che possono anche cooperare per produrre infrastrutture galleggianti temporanee, come ponti su richiesta o strutture che possono essere assemblati o smontati in poche ore”, ha detto Carlo Ratti, Direttore del MIT Senseable City Lab e Principal Investigator presso AMS Institute.

I prototipi di dimensioni standard con scafi di quattro metri per due saranno dotati di sensori, microcontrollori, moduli GPS e altro hardware e potrebbero essere programmati per autoassemblarsi in ponti galleggianti, palchi per concerti, piattaforme per mercati alimentari, e altre strutture.

“Ancora una volta, alcune delle attività che di solito si svolgono a terra, e che causano disturbo nel modo in cui la città si muove, possono essere fatte temporaneamente sull’acqua”, ha detto Daniella Rus, Direttore del Laboratorio di Scienza dell’Informazione e Intelligenza Artificiale del MIT.

Il meccanismo per l’aggancio o l’attracco delle navi alla banchina è stato ulteriormente sviluppato quest’anno. Le navi possono determinare la posizione usando il GPS, mentre quando le navi sono abbastanza vicine da entrare in vista, LIDAR e una telecamera speciale, riprendono il posizionamento locale.

È stato inoltre installato e testato un nuovo tipo di sensore che può misurare continuamente la qualità dell’acqua mentre le navi si muovono.

L’anno prossimo, il team cercherà di produrre un Roboat in scala 1:2, testare i prototipi per la raccolta dei rifiuti domestici, sviluppare un caso d’uso per il trasporto urbano delle persone, sviluppare la tecnologia dei sensori d’acqua ed esplorare l’uso di LIDAR e di sensori per l’ispezione di banchine e ponti.

Secondo i ricercatori, con quasi un quarto della città coperta dall’acqua, Amsterdam è il luogo ideale per lo sviluppo di Roboat. Il sistema di canali era una volta la principale infrastruttura urbana della città, forse potrebbe tornare ad esserlo.

Leggi Tutto

Fonte Il Blog di Beppe Grillo

Powered by WPeMatico

Commenti da Facebook
(Visited 30 times, 1 visits today)
Vai alla barra degli strumenti