“Il ministro Toninelli invece – proseguono – ha giustamente avviato un’analisi costi-benefici che finalmente ci consentirà di capire se l’opera è sostenibile, anche dal punto di vista economico, per evitare ulteriore spreco di soldi pubblici. Questa attenta valutazione tecnica denota grande senso di responsabilità con cui affrontiamo in maniera pragmatica e non ideologica ogni problema. La stessa responsabilità che ci ha portato a concentrare l’attenzione sulle opere davvero utili per il Piemonte e per il Paese intero. In Legge di Bilancio abbiamo stanziato 250 milioni per i ponti del Po e abbiamo un piano di circa 600 milioni che andranno ad Anas per il rifacimento di strade e viadotti piemontesi. Inoltre – proseguono – nei 13 miliardi del contratto di programma con Rfi, sono già stati stanziati fondi per il trasporto pubblico locale e per la messa in sicurezza e il potenziamento di nodi autostradali, ferroviari e aeroportuali. E se il Tav non si dovesse fare, i soldi risparmiati saranno certamente investiti per la messa in sicurezza e l’ammodernamento delle infrastrutture fondamentali del territorio”.
“Sono queste le ‘grandi opere’ da portare avanti perché sono le uniche davvero utili: hanno un grande impatto sulla vita quotidiana dei cittadini e possono davvero portare quel ‘progresso’ tanto sbandierato a parole dalla vecchia classe politica ma mai realmente realizzato”, concludono i deputati del MoVimento 5 Stelle.
Fonte Parlamento
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