Siamo di fronte a una svolta epocale per la difesa dell’ambiente agricolo e della salute dei cittadini!
Il 22 giugno scorso è entrato in vigore il decreto 46/2019 del Ministero dell’Ambiente che istituisce per la prima volta il regolamento per la messa in sicurezza, bonifica e ripristino ambientale delle aree destinate all’agricoltura e all’allevamento. Atteso da ben 13 anni, è un provvedimento molto importante che va a colmare una grave lacuna nella normativa ambientale.
Fino ad oggi, infatti, non esistevano regole specifiche per i terreni agricoli e quindi, in caso di inquinamento, gli enti competenti applicavano le norme dei terreni ad uso residenziale: norme che, per loro natura, non considerano le possibili conseguenze negative sulle produzioni agricole e sulla sicurezza alimentare e non prevedono nessun controllo sui prodotti agricoli.
Oltre alle procedure, il regolamento definisce anche nuovi limiti di inquinamento specifici per i suoli coltivati. Nel caso delle diossine, rispetto al limite residenziale pari a 10 nanogrammi per chilo, il limite agricolo è abbattuto del 40%: 6 nanogrammi per chilo.
Gli effetti del provvedimento si vedranno in tanti territori del nostro Paese dove ci sono aree agricole esposte a gravi fonti di inquinamento. Penso alla Terra dei Fuochi ma anche alla mia Brianza dove la diossina, sprigionata il 10 luglio 1976 dallo stabilimento Icmesa di Seveso, è ancora presente in molti terreni, come confermato dai campionamenti legati al progetto dell’autostrada Pedemontana.
D’ora in avanti, nei terreni agricoli in cui è acclarata la presenza di diossina oltre i 6 nanogrammi, ATS Brianza dovrà necessariamente intervenire per analizzare i prodotti agricoli e adottare opportuni provvedimenti per garantire la sicurezza alimentare.
Da parte nostra verificheremo che ATS svolga i controlli in maniera efficace e senza ritardi: dopo 43 anni dal disastro Icmesa non si può perdere altro tempo!
Fonte Parlamento
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