E fu così che tornò il finanziamento pubblico all’editoria…

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L’abolizione del finanziamento pubblico all’editoria era uno dei 3 quesiti referendari per cui abbiamo raccolto le firme nelle piazze di tutta Italia durante il V2-day, anno domini 2008, ultimo grande atto da meetup prima della nascita del MoVimento 5 Stelle.

Si può dire che questa è una di quelle battaglie che fa parte del DNA del MoVimento stesso, nato un anno dopo quel V-day.
Quante volte ne abbiamo parlato? Quante volte abbiamo ripetuto, sia nelle piazze di tutta Italia che nelle televisioni, che una delle tecniche più antiche della politica è quella di infilare marchette dentro provvedimenti più grandi che comprendono delle cose buone, di modo che queste ultime possano coprire e giustificare le prime.
Lo abbiamo detto centinaia di volte e lo abbiamo spiegato facendo esempi su esempi. Solo che evidentemente, gli attuali gestori, ai tempi saranno stati distratti (alcuni sicuramente non c’erano), avranno recitato un copione senza leggerlo, o avranno pensato che dicevamo quelle cose tanto per dire.

Ad ogni modo Il pacchetto “cose buone + marchetta” rimane una delle più subdole tecniche politiche, perché se qualcuno si lamenta (come io ed altri stiamo facendo) ti dicono che sei contro i buoni provvedimenti, che vuoi fare cadere il governo o che vuoi consegnare il Paese alle tenebre. Con l’attitudine all’approfondimento che c’è nel nostro Paese appare impossibile spiegare che con il 33% in parlamento e in coalizione con un partito che vive di sola ossessione da poltrone e sofà, puoi delineare molte linee rosse e identitarie, puoi imporre che le cose vengano “spacchettate” e puoi anche mettere fine alla pratica del decreto salsicciotto, con dentro di tutto e di più, su cui viene messa la fiducia.

Vedrete che anche sotto questo post saranno relativamente pochi a cogliere il senso (lottavamo per una rivoluzione culturale…) e sono certo che da una parte le “truppe mastellate” mi verranno ad accusare di blasfemia, perché anche se ti sei dannato l’anima per aiutare tutti e far crescere il m5s per 10 anni, da zero a dove è arrivato, oggi non è consentito a nessuno dubitare della assoluta santità di ogni cosa che dicono e fanno quelli al governo (la memoria è corta, anzi cortissima). Mentre dall’altra parte, le truppe cammellate dei partiti dell’opposizione, dei cosiddetti professionisti del default (se la maggioranza è debole e più o meno nelle mani della burocrazia, l’opposizione è peggio assai) attaccheranno perché si fanno provvedimenti del genere, come se i partiti di destra non avessero sempre elargito (e continuino ad elargire) regalie e denari pubblici a qualsiasi centro di potere capace di ricambiare il favore. Chi era estraneo e rompeva l’equilibrio tra i finti contendenti era il M5S, quel m5s.

Per l’ennesima volta in questa legislatura, viene posto il voto di fiducia per la conversione del “decreto agosto”. Ovviamente è un provvedimento che contiene cose buone e indispensabili per far fronte alla crisi economica dovuta dal covid-19 (proroga dei termini per chiedere il reddito di emergenza, la cassa integrazione e il bonus baby sitter, lo slittamento di alcune scadenze fiscali, i bonus per i lavoratori dello spettacolo e degli stagionali e tante altre misure per un valore complessivo di 25 miliardi di euro), con la solita tecnica legislativa che mortifica il parlamento, tagliandolo fuori da quello che è il suolo che gli conferisce la Costituzione, ossia di legislatore.

Partendo dal presupposto che i 25 miliardi in questione sono altri soldi a debito, che si vanno a sommare a tutti gli stanziamenti a debito precedenti, è evidente quanto sia fondamentale spiegare come vengono spesi questi denari che i contribuenti dovranno ripagare, che i nostri figli si troveranno in conto, in futuro, qualora non producano crescita.
L’articolo 96 del decreto agosto prevede un aumento di circa 90 milioni di euro dei finanziamenti all’editoria. Proprio quei finanziamenti all’editoria che generano un mare di disinformazione pagata dal contribuente che il moVimento si è sempre battuto per cancellare. Dal parlamento alcuni dei nostri si sono ribellati, chiedendo la soppressione di tale articolo, ma a quanto pare “la autoproclamatasi dirigenza perenne” del m5S, ha fatto, come di consueto, orecchie da mercante. Nessuna risposta.

Qualcuno spieghi agli italiani perché dovremmo fare debiti per dare denaro pubblico a “Libero” o a ad altri giornali che sono giornali che fanno informazione parziale, che hanno già ricevuto mille agevolazioni e possono stare tranquillamente sul mercato da soli.

Purtroppo, non essendo un parlamentare nazionale, non ho opportunità di oppormi nelle dovute sedi (il parlamento), ma posso solo ribadire, dal punto di vista politico, la palese e reiterata inadeguatezza di chi da un tempo ormai troppo lungo e senza alcun mandato rappresenta il m5s sia all’interno (senza confronti, contrappesi e meccanismi democratici, che anche nei peggiori partiti esistono) che al governo, dove Bonafede porta posizioni politiche che evidentemente concorda con un gruppo di potere, ma di cui sono totalmente estranei i portavoce, gli attivisti e gli elettori del m5s. Ossia il Movimento 5 Stelle.

Non so quali e quanti altri limiti devono essere oltrepassati per dire basta con questi metodi e con queste persone.
#LiberateilMovimento

p.s. Oggi è giornata di risultati dei ballottaggi in Italia e dei primi turni in Sicilia, sono contento per quei ragazzi che si sono messi in gioco e avranno l’opportunità di provare a fare qualcosa di positivo per cambiare le proprie città, in alcuni casi ha vinto una coalizione civica con il m5s dentro (tipo Matera), che può essere un’esperienza interessante. Abbiamo vinto a Termini dove è stata indispensabile una collaborazione con il Partito Democratico. Di sicuro è sbagliato pensare che il nostro Paese sia polarizzato e ci siano due campi contrapposti, il campo principale in Italia è sempre quello del potere e il PD c’è sempre stato dentro in modo analogo ai partiti che dicono di essere del campo opposto (do you remember centrodestra e centrosinistra prima che irrompesse il m5S? vi mancano?).
Mentre sono molto triste per i Sindaci e consiglieri comunali siciliani del movimento che non sono stati riconfermati dopo anni e anni di battaglie e di esposizione personale contro poteri malati dei propri territori. A loro va il mio più grande senso di riconoscenza, da chi si batte genuinamente sui propri territori senza gloria e guadagni dovrebbe ripartire il movimento.

 

 

L’abolizione del finanziamento pubblico all’editoria era uno dei 3 quesiti referendari per cui abbiamo raccolto le firme…

Pubblicato da Ignazio Corrao su Lunedì 5 ottobre 2020

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Fonte Ignazio Corrao

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