Energia: i primi villaggi autosufficienti nei paesi in via di sviluppo

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Il mondo contemporaneo è colmo di disuguaglianze, il divario tra i popoli è a volte davvero enorme. Anche cose che per noi sono scontate, possono essere qualcosa di impossibile altrove.

Come con l’energia.

Nell’era della globalizzazione l’energia è diventato il link tra il mercato, gli investimenti, la protezione ambientale, il diritto internazionale, la sicurezza, la finanza, l’economia e la politica, tutti settori che hanno bisogno di consumare energia per restare in vita.

Ma nei paesi in via di sviluppo anche una semplice lampadina può determinare la vita di una persona. Quando cala la notte, le tenebre si impossessano di molti villaggi. Così diventa impossibile, per esempio, fare i compiti per i bambini.

Così nasce il progetto “Botty – The Sun Light in a Bottle”. Da un’idea del Club Europeo per la Terza Rivoluzione Industriale CETRI-TIRES.

L’obiettivo del progetto è sostenere le comunità indigene del Sud America senza modificare i loro tratti essenziali, i tratti della solidarietà, del comunitarismo e della sacralità della terra, della Pacha Mama. È facile capire come questi principi siano spesso in contrasto con l’attuale sistema economico mondiale e proprio per questo servono soluzioni adatte.

Ed il progetto è nato proprio così.

La prima fase del progetto è stato creato per essere integrato all’interno del fragile ecosistema della foresta Amazzonica peruviana, nel villaggio Atalaya del Distretto dell’Alto Nanay localizzato nella provincia di Maynas all’interno della regione Loreto.

Così si è dato vita al primo villaggio energeticamente autosufficiente che ha rappresentato un modello pilota esportabile e replicabile.

Si è dato avvio ad un sistema di autoproduzione di energia rinnovabile (grazie al fotovoltaico), per soddisfare i bisogni primari della popolazione locale. Come la salute, l’istruzione, l’accesso e fruizione dei servizi primari (acqua potabile), sviluppo dell’economia rurale e artigiana.

Ma non finisce qui.

Nonostante i continui progressi tecnologici le popolazioni povere dell’Amazzonia continuano a soffrire la fame, per i disagi negli alloggi e la mancanza di luce elettrica nelle ore notturne. La povertà energetica blocca l’accesso all’istruzione ed è una delle cause dell’analfabetismo e dell’impossibilità ad accedere ai mezzi di comunicazione.

Così abbiamo pensato di incentivare l’educazione e la scolarizzazione nell’età infantile e dare una mano a tutte le famiglie che faticano a condurre un’esistenza dignitosa.

Le TRI Led Lantern viene regalata ai bambini che frequentano le scuole nell’Amazzonia peruviana, in modo da poter offrire a chiunque frequenti la scuola di avere energia elettrica durante le ore serali. La lanterna ha un piccolo pannello fotovoltaico che viene ricaricata durante le ore solari a scuola e permette ai bambini di continuare con i compiti a casa durante la sera.

Tutti gli elementi della lampada potranno essere stampati in loco in 3D, avvalendosi di materiali semplici ed economici.

Sarà possibile rivederne ed aggiornarne l’elettronica perché vengono utilizzati componenti elettronici standard, economici e di facile reperibilità.

L’umanità è chiamata a prender coscienza del fatto che il deterioramento dell’ambiente colpisce in modo speciale le popolazioni più deboli del pianeta: tanto l’esperienza comune della vita ordinaria, quanto la ricerca scientifica, dimostrano che gli effetti più gravi di tutte le aggressioni ambientali li subisce la gente più povera.

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Fonte Il Blog di Beppe Grillo

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