Il quarto potere vuole delegittimare il MoVimento 5 Stelle #IoNonCiCasco

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Tutte le democrazie moderne si fondano su un principio base che è la separazione dei poteri: legislativo, esecutivo e giudiziario. Quindi chi fa le leggi, chi le fa attuare e chi giudica se vengono rispettate. Questi tre poteri, affinché una democrazia funzioni, devono essere indipendenti l’uno dall’altro. In Italia per anni i primi due poteri sono stati di fatto commissariati da poteri più grandi e più forti. Lobby, poche famiglie di grossi prenditori, banchieri, che attraverso il controllo dei partiti (tramite finanziamenti leciti o illeciti, trasparenti o opachi) controllavano parlamento e governo, spesso (quasi sempre) e volentieri con le mani in pasta nel cosiddetto quarto potere: quello mediatico.

Questo sistema è stato colpito la prima volta nel 2013 quando il MoVimento 5 Stelle grazie a 9 milioni di voti ha preso una quota del potere legislativo portando in parlamento 150 ragazzi onesti che non dovevano niente a nessuno. Da quel momento il sistema si è inceppato e ha iniziato a perdere colpi. La reazione è stata feroce. Il MoVimento, da semplice forza di opposizione, è stata additata da tutti i media (il quarto potere al servizio di quelli di sopra) come la causa di tutti i mali del Paese. Hanno iniziato a farci le pulci come mai avevano fatto con nessuno prima, ma rimanendo sempre ossequiosi con i partiti di governo, praticamente tutti gli altri. Ovviamente non hanno mai trovato nulla, se non massima trasparenza, massima correttezza e massimo rigore nel punire chi sbaglia.

Nonostante una campagna di fango mediatico senza precedenti nella storia della Repubblica, alle elezioni del 4 marzo 2018 il MoVimento 5 Stelle si è confermato la prima forza politica italiana con quasi il doppio dei voti rispetto alla seconda con quasi il 33% dei consensi da parte degli italiani.

Da quel momento la strategia del quarto potere, quello mediatico, ha scalato di livello. Ha avuto un primo picco quando il MoVimento è entrato ufficialmente nel governo, condividendo la responsabilità del potere esecutivo con un’altra forza politica e stiamo osservando il culmine in questi giorni, in cui stanno per essere approvati i provvedimenti, voluti dal MoVimento, che cambieranno volto a questo Paese e dimostreranno tutta la pochezza dei partiti e delle persone che negli ultimi 20 anni hanno gestito il Paese. La strategia messa in atto da quelle lobby, famiglie di grossi prenditori e banchieri, una volta perso il controllo sul potere legislativo ed esecutivo, si è orientata esclusivamente all’uso brutale dell’unico potere che gli è rimasto in mano, il quarto, quello mediatico. E la strategia ha un nome: delegittimazione.

Abbiamo visto i rappresentanti del potere mediatico, in questi giorni, in televisione, giustificare il loro accanimento nei nostri confronti dicendo “voi siete il potere, per quello vi massacriamo”. Uno: voi ci avete massacrato anche quando eravamo semplice opposizione e sempre senza scoprire mai nulla o prendendo clamorosi granchi (vedi caso Beatrice Di Maio). Due: noi abbiamo la responsabilità di una parte del potere legislativo e di quello esecutivo, assegnataci dal popolo tramite libere votazioni, ma non siamo IL potere. E la parte di potere di cui siamo responsabili la esercitiamo in base alle leggi che rispettiamo e nell’assoluta consapevolezza di dover sempre rispettare il nostro datore di lavoro: i cittadini.

Il problema della stampa è che non sta facendo libera informazione disinteressata, ma sta compiendo un’opera di delegittimazione nei confronti di una forza politica per venire incontro agli interessi affaristici e politici dei loro editori. Il quarto potere è l’ultimo su cui possono contare i veri sconfitti alle elezioni. E lo esercitano in modo brutale, per il loro interesse esclusivo e a danno della qualità dell’informazione e dei cittadini.

La delegittimazione del MoVimento 5 Stelle da parte del quarto potere colpisce a tutti i livelli. Colpisce i nostri sindaci: due anni di fango contro Virginia Raggi. Colpisce i nostri parlamentari: ultimo arriva l’articolo sessista sull’Espresso contro Lucia Azzolina. Colpisce i nostri ministri e sottosegretari: video tagliati ad hoc, foto rubate, piccole gaffe o lapsus ingigantiti ad arte e sbattuti in prima pagina. Colpiscono anche Luigi Di Maio in questi giorni, essendo immacolato usano i parenti sbattendo in prima pagina suo padre per storie di 10 anni fa. E attenzione non è che Luigi sia sotto accusa per aver aiutato il babbo mentre era ministro, come è stato per Renzi (il cui babbo aveva incontrato mezza Consip mentre lui era premier) e Boschi (perché non querela De Bortoli che ha raccontato del suo incontro con l’ad di Unicredit per conto del padre?), ma per un vincolo di sangue. Ma i titoli sono confusi, ammiccano a qualcosa che non c’è e non esiste, sono fabbricati ad arte con un unico fine: la delegittimazione totale del MoVimento 5 Stelle. La risposta di Luigi è stata la massima trasparenza che ha spazzato via le menzogne e le falsità delle ultime ore.

La delegittimazione è il metodo utilizzato dai poteri autoritari per far fuori i loro avversari. Come disse molto bene Malcolm X: “Se non state attenti, i media vi faranno odiare le persone che vengono oppresse e amare quelle che opprimono”. Quello che ci salva è la possibilità offerta dai social media di poter parlare direttamente con i cittadini e mantenere un rapporto diretto con tutti voi.

Questo post era doveroso per spiegare a tutti quello che sta accadendo in questi giorni, per ribadire che non ci facciamo intimidire da nessuno e per chiedervi di mantenere alta l’attenzione sulle notizie che vi vengono propinate ogni giorno. Per questo vi chiediamo un gesto simbolico, da fare sui social. Un post su Facebook, Twitter o Instagram con l’hashtag #IoNonCiCasco. Devono capire che gli italiani non si fanno più prendere per il culo.

La nostra battaglia continua. E per la libertà di stampa interverremo con la legge contro il conflitto di interessi degli editori e garantendo l’equo compenso a tutti i giornalisti.

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Fonte Il Blog delle Stelle

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