LA CANAPA È UNA RISORSA. FERMARNE LO SVILUPPO SAREBBE UN ERRORE

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Sulla canapa si sta giocando in Europa una partita da cui dipende il futuro non solo di decine di piccole e medie imprese, ma anche quello di decine di migliaia di pazienti. La vicenda, come molti sapranno, è sostanzialmente questa: nel 2019, il Comitato permanente della Commissione europea ha deciso di rivedere la sua posizione, espressa nel 1997, che di fatto aveva aperto la porta allo sfruttamento alimentare della canapa industriale (non quella contenente la sostanza psicoattiva Thc, sia chiaro).

 
Dopo 22 anni, a Bruxelles gli esperti hanno stabilito che fiori, foglie e estratti di canapa (e con esse il Cbd, ossia il cannabidiolo, che non è una droga) devono rientrare nella legislazione Ue sui cosiddetti “novel food”, categoria all’interno della quella rientrano per esempio gli insetti e la carne prodotta in laboratorio. Questa decisione, in sostanza, riduce non di poco lo sfruttamento dal basso del potenziale economico della canapa. Per i prodotti contenenti Cbd, sono previsti costi tra I 350mila e i 500mila euro per la semplice valutazione di sicurezza, senza la quale non possono essere immessi sul mercato. Inoltre, questa situazione comporta difficoltà all’accesso da parte dei pazienti alla cosiddetta cannabis terapeutica, I cui benefici per diverse patologie sono ormai acclarati dalla scienza.
 
Per tutte queste ragioni, insieme ai colleghi del gruppo Greens, abbiamo inviato un’interrogazione alla Commissione europea affinché mostri le prove scientifiche e storiche utilizzate per far cambiare posizione al Comitato permanente, e per chiedere che, nell’attesa di sviluppi, l’Ue sostenga i costi proibitivi per le Pmi per la valutazione di sicurezza.
 
Infine, non meno importante, chiediamo a Bruxelles di stanziare adeguati finanziamenti nell’ambito dei pertinenti programmi di ricerca nell’attuale Quadro Finanziario Pluriennale per sostenere le scoperte scientifiche relative agli effetti terapeutici dei prodotti Cbd.
 
La canapa è una risorsa importantissima, lo sappiamo bene nel Sud, nella mia Puglia. Fermarne lo sviluppo, come sta facendo qualche burocrate (evidentemente amico della Lega di Matteo Salvini), è un errore storico che l’Ue non può permettersi.

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Fonte

Rosa D’Amato – Portavoce M5s nel Parlamento EU

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