Sono molte le cose condivisibili, dalla riduzione vincolante sull’uso dei pesticidi e un miglior sistema di approvazione sulle nuove sostanze utilizzate in agricoltura, alla richiesta di più terreni destinati al biologico e di maggiori controlli sulle condizioni di lavoro, condannando ogni forma di capolarato.
In questo testo, tuttavia, non si sono sciolti i nodi sull’etichettatura. Ecco perché per noi va scongiurata l’idea di un’etichettatura sul principio del Nutriscore, fuorviante per il consumatore: non segue alcuna logica di qualità e delle proprietà organolettiche del prodotto.
Dino Giarrusso
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