L’inferno dei vitelli negli allevamenti

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Lo scorso inverno, mentre le temperature scendevano sotto lo zero, un investigatore sotto copertura di Animal Equality ha girato delle immagini in uno dei più grandi allevamenti degli Stati Uniti, il Summit Calf Ranch, un allevamento di vitelli che rifornisce Bel Brands, produttore del famoso formaggio Baby Bel. 

Le immagini mostrano le sofferenze infinite di questi vitellini, costretti a vivere in condizioni estreme, a subire maltrattamenti, violenze e gravi malattie.

Appena partoriti, infreddoliti e tremanti a causa delle temperature estreme dell’inverno, i vitelli non sono in grado di scaldarsi da soli, e nonostante le temperature rigidissime, saranno alloggiati all’aperto. Con le temperature sotto lo zero e minime che toccano i meno 20, l’acqua ed i mangimi per i vitelli gelano completamente, aggiungendo fame e sete alla sofferenza causata dal freddo. Alcuni di loro moriranno agonizzando proprio per questi motivi.

La decisione della direzione dell’allevamento di lasciare questi vitelli fuori al freddo, protetti solo da una cuccetta di plastica, ha ripercussioni gravissime a causa delle severe temperature invernali, come ad esempio il fatto che gli zoccoli congelati si stacchino dalle zampe dei vitellini. Incapaci di rimanere in piedi a causa degli infortuni dovuti al freddo intollerabile, alcuni vitelli con le zampe malate sono costretti ad una lenta e dolorosa agonia sul cemento ghiacciato. Le cure veterinarie sono insufficienti se non del tutto assenti.

Ai vitelli che sopravvivono a questi primi giorni di inferno viene inflitta anche la decornazione, una pratica brutale e dolorosissima, con la quale gli operatori bruciano le corna (ricche di terminazione nervose) ai vitelli senza alcun tipo di anestesia.

I vitellini maschi vengono castrati con una pratica chiamata “banding”, una procedura volta ad interrompe l’afflusso di sangue ai testicoli posizionando una fasciatura di gomma su questi ultimi per far si che i testicoli atrofizzino e cadano.

La causa di morte più diffusa in questo allevamento è la diarrea, una condizione fatale per i vitelli a causa della rapidissima disidratazione dovuta alla perdita di fluidi e alle mancate cure veterinarie.

I vitelli malati o feriti vengono lasciati agonizzare per giorni nell’allevamento, senza cibo né acqua, abbandonati a morire sopra una pila di vitelli già morti.

A seguito del rilascio di questa inchiesta negli Stati Uniti, Animal Equality ha lanciato un appello e una petizione rivolta a Bel Brands, produttore di Babybel e del formaggio Laughing Cows – due dei prodotti più famosi e diffusi a livello internazionale dell’industria lattiero-casearia mondiale – per agire subito e migliorare le condizioni di questi animali.

Il Gruppo Bel – Bel Brands negli Stati Uniti, dove si trova l’allevamento oggetto dell’inchiesta di Animal Equality – è uno dei colossi dell’industria lattiero-casearia ed è presente in 130 paesi, tra cui l’Italia, dove vende prodotti come il famosissimo Babybel e il Leerdammer. 

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Fonte Il Blog di Beppe Grillo

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