L’innovazione toglierà lavoro ai medici, non agli operai

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di Riccardo Paniccia – Proprio mentre state leggendo, le grandi aziende californiane stanno investendo nell’intelligenza artificiale e nell’apprendimento delle macchine, chiamato “machine learning” e i progressi sono velocissimi.

L’UE prova a non restare indietro e ha stanziato circa 2 miliardi, sperando di attirarne altri 18 da privati. Gli Usa e la Cina sono davvero lontani, da un lato perché è già da diverso tempo che investono in questi settori, dall’altro perché già ora il loro piano investimenti è 5-6 volte superiore a quello di tutta l’Europa messa insieme. Ad oggi il 50-60% dei brevetti è già in mano agli Usa.

La tecnologia ha sempre migliorato la vita delle persone, ma questa volta è diverso.

La nascita dei trattori ha trasformato gli agricoltori in operai, la nascita delle automobili ha reso autisti i cocchieri. Ma oggi l’automazione sta facendo calare il valore dei lavoratori perché li sta rimpiazzando. Se oggi ce ne stiamo accorgendo è perché sta diventando un processo enorme, che sfugge a ogni controllo.

Basta seguire gli enormi investimenti su cui Apple, Google e Microsoft, per fare alcuni esempio, stanno facendo. Stanno concentrando gli sforzi nello sviluppo dell’intelligenza artificiale, in particolare quello che viene chiamato deep learning.

Ora non voglio fare l’allarmista. Il progresso è una cosa grandiosa per l’umanità. La tecnologia pure. Non ha senso fermare il progresso. Ma non stiamo dando il giusto peso a tutto questo progresso, tutte queste tecnologie. Dobbiamo preoccuparci che tutto questo non lasci troppe persone indietro.

Ad oggi la maggior parte dei fondi stanno finanziando strumenti che automatizzano interi settori. E non credo che queste persone siano pazze. Semplicemente è gente che guarda ai guadagni di breve periodo. Sono singoli individui che fanno quello che hanno sempre fatto: investire nel futuro.

Noi dobbiamo guardare l’impatto complessivo che questa somma di azioni ha sul sistema. Quando pensiamo all’automazione, la prima cosa che ci viene in mente sono robot e macchine che smistano pacchi, che trasportano merci, ecc. Insomma abbiamo davvero una visione molto avanzata della tecnologia. Non so se è colpa dei film, ma è così. Sicuramente queste cose succederanno e ci colpiranno in pieno. Ne sono sicuro perché stanno già avvenendo.

Ma chi ha così tanto bisogno di tale tecnologia? Chi può permettersi questi robot?

Se ci pensate sono solo le grandissime aziende che possono sperimentare tutto questo ed è fantastico, ma sappiamo anche che tolgono molti posti di lavoro. Tutto questo ci fa paura, ma non vediamo questo progresso ancora lontano e così nessuno prende in seria considerazione il machine learning o l’automazione.

La rivoluzione sta arrivando dalla tecnologia che normalmente ignoriamo ed è per questo che sono preoccupato. Spesso la stiamo già utilizzando o lo faremo presto e nemmeno ce ne accorgiamo.

Volete qualche esempio? Secondo voi cosa arriverà prima, un robot che ci aiuterà nelle faccende di casa e pulirà per noi, andrà a prendere a scuola i nostri figli o che cucinerà per noi dei bei piatti succolenti, oppure un algoritmo che farà tutte le operazioni di una banca in qualche secondo?

Il fatto che non abbiamo mai preso in seria considerazione è che già adesso sono in commercio i primi algoritmi che tra un anno o due soppianteranno totalmente alcuni lavori. Solo che noi li chiamiamo gadget o applicazioni. E’ questo il fatto. Non ci accorgeremo dell’intelligenza artificiale subito. Incominceremo a utilizzarla come gadget o app per lo smartphone, solo dopo capiremo cosa sta succedendo.

Ecco un esempio: Pilot è un traduttore simultaneo, funziona con auricolari. Adesso traduce solo le conversazioni di chi indossa gli auricolari. Ma stanno per rilasciare la versione che tradurrà tutto ciò che abbiamo intorno.

Per chiudere vi lascio alcuni video e link di traduttori universali. Costano dai 100 ai 200 euro. Ad oggi le guide turistiche sono quasi 25,000. State ancora pensando alle macchine volanti o a disdire le vostre lezioni di inglese?

 

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Fonte Il Blog di Beppe Grillo

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