Mercoledì 27 Marzo 2019 – 103ª Seduta pubblica : Comunicato di seduta

Tempo di lettura: 2 minuti

Seduta
Ora inizio: 09:35

L’Assemblea ha avviato l’esame del ddl n. 1018-B, conversione in legge del decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4, recante disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni, approvato dal Senato e modificato dalla Camera.

La relatrice, sen. Catalfo (M5S), riferendo sul capo I, ha ribadito che il reddito di cittadinanza, necessario a salvaguardare la coesione sociale in un Paese con un elevato tasso di povertà assoluta e relativa, è una misura di sostegno proattiva volta al reinserimento sociale e lavorativo, in linea con il pilastro sociale europeo; ha quindi riferito che sono già pervenute 500.000 domande, provenienti da regioni del Nord e del Sud. La Camera ha introdotto modifiche per facilitare l’accesso ai pensionati, alle persone con disabilità e ai lavoratori poveri (definizione di offerta congrua, restituzione dell’incentivo in caso di licenziamento, esonero contributivo per contratto di apprendistato, collocamento dei disabili, pensione di cittadinanza, registrazione delle competenze acquisite sulla piattaforma digitale, innalzamento della scala di equivalenza nelle famiglie con componenti non autosufficienti, assunzioni di personale nei centri per l’impiego e nella Guardia di finanza). La relatrice, sen. Nisini (L-SP), ha riferito sulle modifiche introdotte al capo secondo, che riguarda il diritto, per il triennio 2019-2021, a conseguire, per alcune categorie di lavoratori, la pensione anticipata in presenza di un requisito anagrafico pari a 62 anni e di un’anzianità contributiva minima di 38 anni (cosiddetta quota 100).

Le relatrici di minoranza, Toffanin (FI) e Parente (PD), hanno evidenziato che alcuni correttivi, relativi ai nuclei con persone con disabilità, sono state avanzate dall’opposizione. Hanno inoltre ribadito le critiche già formulate in prima lettura: il reddito di cittadinanza è una misura assistenziale ibrida, che confonde il sostegno al reddito con le politiche attive per il lavoro; il provvedimento è finanziato a debito e ha un impatto gravoso sulla finanza pubblica; quota cento non è una riforma strutturale della legge Fornero ma una costosa misura una tantum che genera disparità.

Leggi Tutto

Fonte senato.it – Comunicati di seduta

Powered by WPeMatico

Commenti da Facebook
(Visited 9 times, 1 visits today)
Vai alla barra degli strumenti