Mercoledì 7 Novembre 2018 – 55ª Seduta pubblica : Comunicato di seduta

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Seduta
Ora inizio: 09:33

L’Assemblea ha ripreso la discussione di fiducia sul ddl n. 840, di conversione in legge del decreto-legge 4 ottobre 2018, n. 113, noto come decreto sicurezza pubblica.

Il provvedimento che è composto di 40 articoli, suddivisi in quattro Titoli (v. comunicato n. 53). Il Titolo I reca disposizioni in materia di rilascio di speciali permessi di soggiorno temporanei. In particolare, l’articolo 1 abroga l’istituto del permesso di soggiorno per motivi umanitari, anche se mantiene e in parte ridefinisce alcuni permessi di soggiorno speciali (per vittime di violenza o di grave sfruttamento, condizioni di salute di eccezionale gravità, situazioni contingenti di calamità naturale nel Paese di origine). Introduce, inoltre, un nuovo permesso di soggiorno per atti di particolare valore civile. Il Titolo II introduce norme finalizzate a rafforzare i dispositivi a garanzia della sicurezza pubblica, con particolare riferimento alla minaccia del terrorismo e al contrasto delle infiltrazioni criminali negli appalti pubblici, nonché al miglioramento del circuito informativo tra le Forze di polizia e l’autorità giudiziaria e alla prevenzione e al contrasto delle infiltrazioni criminali negli enti locali. Il Titolo III introduce disposizioni per la funzionalità del Ministero dell’interno e interventi per rafforzare l’organizzazione e il funzionamento dell’Agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati. Il Titolo IV contiene le disposizioni finali concernenti la copertura finanziaria.

Nella seduta di ieri il Governo ha presentato un emendamento interamente sostitutivo dell’articolo unico del decreto-legge, che recepisce le modifiche approvate in Commissione e alcune proposte emendative del relatore, dei Gruppi di opposizione e di M5S (v. comunicato n. 54) e si è svolta la discussione sulla questione di fiducia.

Nelle dichiarazioni di voto finale, hanno annunciato voto contrario i sen. Julia Unterberger (Aut), Loredana De Petris (Misto-LeU) e Parrini (PD). Secondo LeU il ddl è propagandistico, fortemente segnato dall’ideologia della Lega, contrario ai principi di una società aperta, libera, solidale; lungi dal garantire maggiore sicurezza, sembra destinato ad alimentare tensioni sociali e pulsioni razziste e a sospingere verso clandestinità e illegalità gli stranieri già residenti sul territorio nazionale. Secondo il PD il decreto, oltre ad essere illiberale e pericoloso, è insufficiente, smantella il sistema di protezione dei richiedenti asilo e rifugiati e non contiene misure per i rimpatri.

Il sen. Gasparri (FI) ha annunciato che il Gruppo non parteciperà al voto di fiducia; ha rilevato che la disomogeneità della maggioranza impedisce di varare provvedimenti organici e di onorare la promessa di stanziare un miliardo per il comparto sicurezza e difesa. Il sen. Ciriani (FdI) ha annunciato l’astensione: il Gruppo, che ritiene il ddl un compromesso al ribasso, avrebbe voluto un provvedimento più robusto, senza permessi di soggiorno speciali e con misure ad hoc contro la mafia nigeriana e per lo sgombro dei campi rom.

Hanno annunciato voto favorevole il sen. Romeo (L-SP): dopo aver sottolineato che gli emendamenti di M5S hanno migliorato il provvedimento e che la compattezza della maggioranza non sarà incrinata, ha posto l’accento sui risultati fallimentari di una politica migratoria dettata dalla religione mondialista dell’umanitarismo generico; ha rammentato che la politica di integrazione richiede prospettive di lavoro e che l’istituto della protezione umanitaria non esiste a livello europeo. Il ddl è ispirato dal buon senso, non smantella il sistema di protezione, non sopprime ma limita il permesso di soggiorno per motivi umanitari, e il Governo stipulerà nuovi accordi per i rimpatri. Ha richiamato infine le norme su cui non sono accesi i riflettori dei media: l’estensione del DASPO, il potenziamento dell’Agenzia dei beni confiscati alla mafia, le nuove assunzioni nelle Forze dell’ordine. Il sen. Patuanelli (M5S) ha colto l’occasione del primo voto di fiducia per ricordare le misure già adottate nei primi mesi dal Governo, che ha avuto il coraggio di ribellarsi ai diktat dei burocrati europei e della finanza, varando una manovra espansiva e mettendo mano a un sistema di accoglienza al collasso che ha generato clandestinità diffusa, marginalità, criminalità e sfruttamento. In dissenso dal Gruppo, i sen. De Falco, Elena Fattori e Paola Nugnes (M5S) hanno annunciato la non partecipazione al voto: il ddl, che non combatte il business dei migranti, avrebbe dovuto essere più rispettoso dei dettami costituzionali e degli impegni internazionali.

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Fonte senato.it – Comunicati di seduta

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