PEDEMONTANA ALLA PROVA DEL MERCATO Dopo che Regione Lombardia ha versato centinaia di milioni di euro nelle casse di Pedemontan…

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PEDEMONTANA ALLA PROVA DEL MERCATO

Dopo che Regione Lombardia ha versato centinaia di milioni di euro nelle casse di Pedemontana con la discussa operazione FNM – Serravalle, ora la sfida si gioca sulla sostenibilità finanziaria dell’opera. Se da un punto di vista tecnico sembra sia stato individuato nel Gruppo Webuild (ex Impregilo e Salini) con Pizzarotti e Astaldi il general contractor, si tratta adesso di capire chi ci metterà un’altra consistente fetta di finanziamento dopo il fiume di denaro e garanzie “regalati” dalla giunta leghista. I partener tecnici sono i soliti noti che da anni partecipano ad opere la cui sostenibilità finanziaria è assai dubbia. Basti pensare alla Bre.Be.Mi. che nel 2019 ha fatturato quasi 90 milioni di euro perdendone 50 milioni di euro e che nel giugno del 2020 è stata ceduta da Intesa al gruppo spagnolo Aleatica per un valore di 2 miliardi. La speranza per Regione è quella che nel Mondo ci sia qualcuno disposto a credere ancora nelle autostrade lombarde. Perché anche l’altro “gioiello” regionale la TEM appare come una patacca con un fatturato di 66 milioni e una perdita di 19 milioni A dire la verità la TEM è messa meglio da un punto di vista patrimoniale in quanto almeno un patrimonio netto di quasi 300 milioni di euro è presente a bilancio, mentre per la Bre.Be.Mi. il patrimonio netto è di 300 milioni, ma in negativo. Dalla lettura del bilancio si spiega che il patrimonio netto negativo è sostenuto da un complicata operazione in strumenti derivati e finanziari, che comunque evidenziano una situazione finanziario patrimoniale poco felice. Delle tre società quindi nessuna gode di buona salute e tutte stano in piedi per miracolo. Se è pur vero che i bilanci evidenziano un aumento del traffico autostradale e quindi dei ricavi, occorre sottolineare che i dati di bilancio sono quelli del 2019 e quindi prima della pandemia. Nessun può sapere quali saranno gli effetti di lungo periodo di questa tragedia, che potrebbe modificare le nostre abitudini, come per esempio un ampio ricorso allo smart working che ha liberato le nostre strade dalle code contribuendo al miglioramento della qualità dell’aria lombarda. E’ nella natura del mercato finanziario sostenere gli investimenti più disparati in modo che la diversificazione possa determinare comunque un effetto positivo. Ma ritengo che l’uscita di Intesa da Bre.Be.Mi. e i soliti noti che partecipano alle gare per le autostrade, siano più da attribuire ad un accordo per sostenere un’opera tanto cara ad una parte politica e tra i grandi elettori di questa maggioranza (in primis banche e palazzinari vari e quindi Confindustria). Peccato però che alla fine saranno i contribuenti o i malcapitati clienti di queste autostrade tra le più care del Mondo. Perché si sa che in questi casi le perdite sono sempre pubbliche mentre i guadagni solo privati.

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Fonte Marco Fumagalli M5S Lombardia on Facebook

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