Politiche sociali e per la famiglia

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Con riferimento al processo di individuazione dei Livelli essenziali delle prestazioni sociali (LEPS) e al contemporaneo rafforzamento del sistema dei servizi sociali per il contrasto della povertà, la normativa italiana ha disposto l’assegnazione ed incremento di risorse dedicate all’assunzione di assistenti sociali e alle politiche sociali. Sono stati infatti aumentate, e rese strutturali, le dotazioni dei Fondi già esistenti ed istituiti nuovi Fondi, funzionali alle misure approvate nel corso della legislatura, quali l’Assegno unico e universale, a regime dal marzo 2022, oltre che le misure contenute nel c.d. Family act (legge delega n. 32 del 2022), recante deleghe al Governo per il sostegno e la valorizzazione della famiglia.
In proposito, il comma 7, art. 1, della legge di conversione del DL. 198/2022 (L. n. 14/2023, cd. proroga termini legislativi) ha disposto il differimento da 12 a 24 mesi dall’entrata in vigore del Family act (12 maggio 2022), il termine per l’emanazione dei decreti legislativi delegati in tema di riordino e rafforzamento delle misure di sostegno all’educazione dei figli, nonché in tema sostegno e promozione delle responsabilità familiari. Pertanto il nuovo termine di scadenza è previsto per il 12 maggio 2024.

Durante l’emergenza pandemica sono state poi intraprese misure specifiche per contrastare la povertà educativa, un fenomeno le cui dimensioni sono state rese ancor più critiche dalla crisi sanitaria, cui ha cercato di far fronte con il suo ruolo il Terzo settore, il cui rapporto con le amministrazioni pubbliche è stato precisato da atti normativi e da sentenze della Corte costituzionale.
Più recentemente, la legge di bilancio 2023 ha previsto che, nel corso del medesimo anno, nelle more di una riforma organica delle misure di sostegno alla povertà e di inclusione attiva, il reddito di cittadinanza sia riconosciuto per un massimo di sette mensilità, salvo il caso in cui siano presenti nel nucleo familiare persone con disabilità, minorenni o con almeno sessant’anni di età. Dal 1° gennaio 2023, si dispone l’obbligo, per i beneficiari del reddito di cittadinanza tenuti all’adesione ad un percorso personalizzato di accompagnamento all’inserimento lavorativo e all’inclusione sociale, di frequentare, per sei mesi, un corso di formazione e/o riqualificazione professionale, pena la decadenza dal beneficio per l’intero nucleo familiare. 
Per effetto di tali misure, è stato incrementato  lo stanziamento a favore dell’assegno unico e universale per i figli a carico, che ha, a sua volta, subito modifiche. Sono state infatti rese  permanenti, al fine della misura dell’assegno, le equiparazioni, già previste fino al 31 dicembre 2022, rispettivamente: tra il figlio minorenne a carico e il figlio maggiorenne disabile e a carico; tra il figlio minorenne a carico e disabile e il figlio di età inferiore a ventuno anni, sempre disabile e a carico. Inoltre, si è prorogato un ulteriore beneficio con riferimento ai figli a carico con disabilità, nell’ambito dei nuclei familiari rientranti in una determinata fattispecie, e si è introdotto: un incremento dell’assegno con riferimento ai figli di età inferiore ad un anno ovvero, in una determinata ipotesi, di età inferiore a tre anni; un elevamento da 100 a 150 euro mensili della maggiorazione forfettaria dell’assegno, prevista per i nuclei familiari con quattro o più figli a carico.
A sostegno delle fasce più fragili della popolazione, la legge di bilancio 2023 ha inoltre istituito il Fondo per il reddito alimentare, finalizzato all’erogazione, nelle città metropolitane, ai soggetti in condizioni di povertà assoluta, di pacchi alimentari realizzati con l’invenduto della distribuzione alimentare.  

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Fonte Camera dei deputati – Attività parlamentare nella XIX Legislatura

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