Siamo costantemente monitorati?

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Per quanto tempo durante la nostra giornata ogni nostra mossa viene tracciata? Davvero veniamo osservati continuamente? Uno studio americano rivela alcuni fatti davvero curiosi.

Prima di tutto più del 60% degli americani pensa che sia impossibile attraversare una intera giornata quotidiana senza essere rintracciati dalle aziende o dal governo.

I risultati del nuovo studio di Pew Research. forniscono una risposta importante su quanto gli americani e, in generale le persone, si preoccupino davvero della privacy.

Non solo gli americani (correttamente) pensano che le aziende stiano raccogliendo i loro dati, ma il 69% di loro pensa anche che saranno usati in modo improprio.

Nonostante queste preoccupazioni, oltre l’80% degli americani ritiene di non avere alcun controllo sul modo in cui le loro informazioni vengono raccolte. Infatti oltre l’80% non si preoccupa di ciò che pubblicano sui loro profili social.

Ma anche piattaforme analoghe, app o software installati non sono da meno.

Pochissime persone leggono le politiche sulla privacy. E questo è comprensibile. Perché?
Una revisione di 150 termini di servizio nei principali siti Web, ha rilevato che la lettura media richiede circa 18 minuti e necessità almeno di una capacità di lettura a livello universitario.

Poche persone hanno tempo per questo, e anche se lo facessero, la maggior parte non capirebbe molto, e sarebbe comunque costrette ad acconsentire se hanno davvero bisogno del servizio.

Ma come siamo arrivati fino a qui?

È comprensibile che gli americani siano preoccupati. Sin dallo scandalo di Cambridge Analytica, vi è stata un’attenzione crescente su come vengono gestiti i nostri dati. Le app conoscono la nostra posizione, raccolgono dati su peso, cicli mestruali e stato di gravidanza, e condividono i dati con altre società. Le aziende poco conosciute raccolgono dati come i messaggi e gli ordini alimentari a domicilio.

Cosa ci dobbiamo aspettare?

L’accordo di Google con Ascension ha già innescato una inchiesta federale. Il Procuratore Generale della California ha indagato su Facebook per violazioni della privacy. Gli attivisti stanno lavorando per impedire che il riconoscimento facciale venga utilizzato sia dal settore pubblico che da quello privato. Alcuni democratici hanno introdotto una legislazione che conferirebbe alla Federal Trade Commission il potere di tassare le società di tecnologia fino al 4% delle loro entrate annuali per violazioni della privacy.

Quindi oggi c’è molta attenzione sulla privacy digitale. Tuttavia, è anche vero che il consumatore medio non possa fare molto contro la raccolta dei dati personali e ci vorrà un po’ prima che cambi davvero qualcosa.

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Fonte Il Blog di Beppe Grillo

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