Péter Harasztosi del Joint research center della Commissione Ue e Attila Lindner dell’University College London hanno pubblicato nel 2018 un paper che si chiede “Chi paga per il salario minimo?”. Il caso analizzato è quello dell’Ungheria. La maggior parte delle imprese ha reagito all’aumento del salario minimo incrementando le paghe e non riducendo i posti.
Come conseguenza hanno visto salire i costi che sono stati in gran parte (75%) assorbiti da maggiori prezzi al consumo e per il 25% sostenuti dagli imprenditori. In generale, il salario minimo legale redistribuisce reddito dai consumatori ai lavoratori con paghe basse senza ridurre l’efficienza.
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