Usciamo dalla pandemia dei litigi e dei rimpalli di responsabilità

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La situazione è sempre più grave dal punto di vista sanitario ma anche economico. I 118, come gli ospedali, sono al collasso. La medicina territoriale non funziona. I tamponi non bastano. Si aggiungano i ritardi da parte delle regioni e della struttura centrale con a capo Arcuri.
 
L’Italia è divisa per colori. Alcune economie sono al collasso più di altre: partite iva, ristorazione, wedding, fitness e wellness, per non parlare poi di teatro, cinema, e trasporto privato (noleggio con conducente, taxi e bus turismo). Sicuramente avrò dimenticato più di qualche categoria. Me ne scuso.

 
E la scuola? peggio che andar di notte!
“Tutti a scuola! Anzi no, solo le primarie e il biennio delle secondarie”, “Basta tenere le distanze, entrare a scaglioni”, “I contagi nn passano per la scuola e i nostri ragazzi hanno bisogno di frequentarla”.
Poi a un certo punto lo sceriffo De Luca ed Emiliano chiudono tutto in Campania e Puglia. I giudici gli danno torto e allora scaricano sulle famiglie la responsabilità.
 
E i trasporti pubblici, i soldi ricevuti da governo? No, lì il virus pare non si trasmetta poi così tanto(!) “I bus possono riempirsi fino all’80%…”, “no, meglio al 50%” mentre i noleggi con conducente e i bus turistici vengono lasciati inattivi.
 
Direi che basta no?
Arriverà il tempo per definire le responsabilità. Ma ora avanti con i ristori per tutti. Via a sforamenti del debito senza timori. E Governo, Regioni e relative opposizioni la smettano di calpestarsi i piedi a vicenda: qui in gioco ci sono vite umane e il futuro del Paese, dei nostri figli.

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Fonte

Rosa D’Amato – Portavoce M5s nel Parlamento EU

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