Via le grandi navi da Venezia

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Via libera al piano che prevede l’allontanamento delle grandi navi dal centro storico di Venezia. Legambiente: “Bene decisione del Governo. Occasione unica per fare ripartire la portualità, il turismo e l’economia veneziana in direzione di un futuro sostenibile”.

Sull’attracco temporaneo a Porto Marghera, Legambiente dichiara: “Sia l’opportunità per riqualificare e rilanciare adeguatamente l’area del vecchio polo industriale”.

Finalmente una decisione che affronta con serietà il problema del transito delle grandi navi a Venezia. Purtroppo, in questi anni, l’inazione unita all’inadeguatezza della politica a più livelli hanno procrastinato il raggiungimento di una soluzione definitiva, cui ci auguriamo si arrivi ora al più presto. Riteniamo che il piano appena avallato dal Governo possa rispondere alle sfide cruciali che la città deve affrontare nell’immediato: da quella climatica, con il progressivo innalzamento del livello del mare e gli eventi metereologici estremi – a quella ambientale, legata alla fragilità dell’ecosistema lagunare, per tutelare un patrimonio storico-culturale unico al mondo. Quanto alla deviazione temporanea della crocieristica su Porto Marghera, crediamo possa costituire un’occasione straordinaria per riqualificare e riabilitare l’area del vecchio polo industriale, da sempre considerata ‘black spot’ del capoluogo veneto, a patto che l’accesso venga regolamentato e consentito solo a navi di tipologie e dimensioni adeguate alla morfologia lagunare”.

Così Luigi Lazzaro, presidente di Legambiente Veneto, a commento del via libera annunciato ieri dal Governo Draghi al piano che prevede l’allontanamento delle grandi navi dal centro storico di Venezia e il loro approdo temporaneo a Porto Marghera. L’esecutivo, inoltre, fa sapere che ha avuto “inizio un concorso di idee per portare gli approdi fuori dalla laguna e risolvere in maniera strutturale e definitiva il problema”.

“Il via libera dell’attracco temporaneo dei colossi del mare a Marghera e al loro allontanamento dal cuore fragile della città, il Canale della Giudecca e il bacino di San Marco, proprio nel giorno del 1600esimo compleanno della Serenissima, è senza dubbio un segnale di speranza per una città ferita dall’over tourism, prima, e dagli effetti della pandemia, oggi – dichiara Sebastiano Venneri, responsabile Turismo di Legambiente – Auspichiamo adesso che questa decisione venga rispettata, in stretta integrazione con le indicazioni e le scelte promosse dal PNRR: è un’occasione unica, forse l’ultima possibile, per fare ripartire la portualità, il turismo e l’economia veneziana nella direzione di un futuro sostenibile, all’altezza delle sfide che investono l’intero Sistema Paese. Legambiente è, inoltre, da sempre convinta che la portualità turistica a Porto Marghera possa e debba convivere con il nuovo sviluppo economico-produttivo che l’area stessa sta assumendo, integrando lo sviluppo portuale con le linee di intervento per la transizione energetica che vedono finalmente fiorire idee di sviluppo per l’idrogeno, energie rinnovabili ed economia circolare”.

“Porto Marghera – puntualizza ancora Lazzaro – ha la necessità di concludere il recupero del sito, tra i S.I.N. più estesi d’Italia, sia dal punto di vista ambientale che da quello sociale. I progetti dovranno tuttavia considerare le criticità del Canale dei Petroli, in particolare l’innalzamento del livello della marea nella laguna centrale, la continua perdita di sedimenti e la necessità di dragaggi per mantenere lo status quo del canale. Per questo sosteniamo anche la scelta del Ministero alla Transizione Ecologica di sottoporre a valutazione d’impatto ambientale i progetti di scavo e adeguamento del canale, da cui non si dovrà prescindere”.

 

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Fonte Legambiente

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