CONTE È UN GRANDE LEADER ▪️Conte leader solitario o affiancato da una squadra? «Conte ha dimostrato nei fatti di essere un gran…

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CONTE È UN GRANDE LEADER

▪️Conte leader solitario o affiancato da una squadra?
«Conte ha dimostrato nei fatti di essere un grande leader, ma il segreto del successo è essere uniti. L’Inter non vinceva con Ronaldo, ma lo ha fatto quando ha avuto la squadra forte che fa la differenza».

▪️Non era meglio un congresso con più candidati?
«In questa fase c’è una larga condivisione dell’indirizzo dato da Grillo. Non possiamo perdere la grande occasione di avere con noi Conte, che avevamo scelto e votato. Ho sempre detto a Giuseppe di entrare in squadra con noi. Non esserci, forse, lo ha indebolito durante il suo governo».

▪️Gli Stati Generali sono stati inutili?
«Non è mai tempo buttato quando ci si confronta. Sarà Conte a valorizzare i punti buoni emersi».

▪️Conte da leader M5S può essere ancora il federatore del centrosinistra?
«Il Pd ha aperto una discussione interna e non mi permetto di entrare nelle loro dinamiche. Per noi l’obiettivo è rilanciarci per spingere la transizione ecologica e lo sviluppo sostenibile, portando il Paese nel futuro con una visione al 2050. Siamo gli unici, per la nostra storia, che lo possono farr».

▪️Ma l’alleanza con Pd è stata una parentesi o diventerà strategica?
«Dobbiamo ragionare sugli obiettivi e ridefinire l’identità. Poi vedo un percorso condiviso, a patto che non sia solo un’alchimia elettorale».

▪️La convince la svolta moderata della Lega? Vi rivedremo alleati?
«La Lega ha un vestito per tutte le occasioni, ma sotto la pelle è quella che ha pugnalato alle spalle il Paese e ha gestito l’emergenza sanitaria in Lombardia in modo inadeguato. La nostra strada è tracciata in un altro campo».

▪️Come rifondare il M5S?
«Partendo proprio dalle nostre idee. Dalla transizione ecologica fino allo sviluppo sostenibile. Tutelare l’ambiente significa creare occupazione, lavoro, avere meno inquinamento e quindi meno costi per la sanità che va potenziata. Quanto parlavamo di questi temi e del digitale, molti non ne sapevano nulla. Ora grazie a noi sono nell’agenda del Paese».

▪️Casaleggio va ridimensionato?
«Tutti sono utili, ma bisogna chiarire ruoli e responsabilità per evitare fraintendimenti».

▪️Ci vuole un contratto di servizio per Rousseau?
«La strada è quella, ma definiamo bene di cosa ha bisogno il Movimento».

▪️E la democrazia diretta?
«Resta importante, ma l’esperienza di governo ci ha insegnato che è giusto che i cittadini diano gli indirizzi, ma poi siamo noi che dobbiamo metterli in pratica. Non bisogna abusare di uno strumento utile, altrimenti se ne snatura il significato».

▪️Lei è stato il primo ad aprire a Draghi, mentre altri erano fermi a «O Conte o elezioni».
«Draghi ha oggi una responsabilità importante e dobbiamo sostenerlo tutti. Non è il momento di polemiche sterili, ma di serietà. Dobbiamo fare i conti con i numeri parlamentari e se qualcuno ci ha pugnalato alle spalle, lo dobbiamo tenere lontano, ma non possiamo far pagare il conto delle pazzie di un singolo egoista agli italiani».

▪️Giuste le espulsioni? E il possibile condono?
«Le regole vanno rispettate sempre, poi il garante gestirà. Spero solo che finisca il metodo per cui con gli amici le regole si interpretano, ai nemici si applicano».

▪️Crimi è stato molto contestato. E lei non ha apprezzato la mancata riconferma.
«Non credo che la priorità del Paese sia il ruolo di Buffagni. Ringrazio Di Maio dell’opportunità che mi ha concesso ora pensiamo a lavorare per gli italiani».

Alessandro Trocino intervista a Stefano Buffagni

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Fonte Dario Violi on Facebook

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