Cos’è il gelato gassato e perché è così ecologico?

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Il gelato gassato, appena brevettato, è una vera un’impresa a metà tra fisica e ingegneria. In fondo c’è sempre stata una linea sottile tra fisica e magia, che si tratti di dimostrazioni dell’equazione di Bernoulli, della figura di Lichtenberg o dell’effetto Magnus, i maestri della fisica hanno spesso posseduto l’aura di un mago.

Due scienziati dell’alimentazione, Syed Rizvi, professore di ingegneria delle scienze alimentari, e Michael E. Wagner, hanno appena brevettato un uso intelligente dell’effetto Joule-Thompson che ha certamente il potenziale per rendere il mondo un po’ più magico. Infatti, sebbene l’effetto Joule-Thompson non dica nulla alla maggior parte della gente, i due scienziati hanno creato una macchina che utilizza questo effetto per creare un gelato istantaneo in qualsiasi momento.

“Questa macchina crea una pallina di gelato in circa 3 secondi”, ha spiegato Rizvi in un comunicato stampa della Cornell University. “Il preparato può essere realizzato commercialmente, oppure può essere fatto a casa”.

Mentre il tradizionale metodo commerciale per fare il gelato vede una miscela a base di latte fluire attraverso una botte di scambio termico dove viene gradualmente congelato, il nuovo metodo di Rizvi e Wagner crea un vuoto che aspira il gelato liquido. Quando l’anidride carbonica passa da una pressione alta a una pressione più bassa, raffredda la miscela di gelati a circa meno 70° C, congelandola rapidamente, proprio attraverso il già citato effetto Joule-Thompson. Creando un gelato pronto da mangiare.

Il vero vantaggio di tutto questo? È un’alternativa ecologica senza additivi. Il gelato istantaneo elimina la necessità di “catene del freddo” per il trasporto commerciale in cui il prodotto deve essere mantenuto a meno 20 gradi Celsius. Durante alcune parti del processo commerciale di consegna a temperatura fredda del gelato, potrebbero verificarsi guasti che vedono lo scongelamento del prodotto. Per evitare ciò, i produttori di gelati commerciali aggiungono stabilizzatori ed emulsionanti.

Ma oggi, dice Rizvi, “i consumatori vogliono un prodotto sano. Non vogliono che vengano usati ingredienti indesiderati”.

Il consumo di gelati nei paesi occidentali è di circa 20 litri all’anno a persona. In paesi come l’India e la Cina, è inferiore a un litro. Ciò è in gran parte dovuto ai vincoli imposti dalla logistica e dalle enormi infrastrutture necessarie per la produzione, la distribuzione e la commercializzazione del gelato.

L’applicazione va anche al di là del semplice gelato: “puoi fare una granita con bevande analcoliche”, continua Rizvi. “Puoi anche convertire istantaneamente l’acqua in ghiaccio. È possibile utilizzare qualsiasi bevanda liquida che può essere parzialmente congelata”.

In definitiva, eliminando il processo di consegna della catena del freddo e tutti gli additivi, questo gelato sembra non solo un’alternativa, ma qualcosa che potrebbe in pochissimo tempo cambiare la produzione tradizionale del gelato.

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Fonte Il Blog di Beppe Grillo

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