ENNESIMO FLOP DI RENZI Nemmeno 5mila firme. L’unico referendum flop è quello favoleggiato da Matteo Renzi sul Reddito di citta…

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ENNESIMO FLOP DI RENZI

Nemmeno 5mila firme.
L’unico referendum flop è quello favoleggiato da Matteo Renzi sul Reddito di cittadinanza.
Il senatore toscano ha annunciato urbi et orbi l’intenzione di lanciare il referendum nel 2022 (nonostante la legge lo vieti: il deposito di richieste di referendum non può essere compiuto nell’anno anteriore alla scadenza elettorale, che è nel 2023).

Il risultato della petizione è desolante: mentre scriviamo, è stata firmata da 4.929 persone.

Eppure non si può dire che Renzi non ci abbia messo la faccia. La propaganda estiva è stata incessante.
“Voglio mandare a casa il Reddito di cittadinanza perché voglio riaffermare l’idea che la gente deve soffrire, rischiare, correre, giocarsela e se non ce la fa gli diamo una mano. Ma bisogna sudare, ragazzi, i nostri nonni hanno fatto l’Italia spaccandosi la schiena non prendendo i sussidi dallo Stato. Il referendum contro il Reddito di cittadinanza – promette – è una grande operazione educativa e culturale”.

Il 9 agosto rispolvera un grande classico: “Il Ponte sullo Stretto si farà finalmente. Sì al Ponte, no al Reddito di cittadinanza: così riparte il Sud”.
Quel giorno nella sua enews torna a sventolare la bandiera del referendum: “La verità è che noi dobbiamo prendere 500mila firme, casa per casa, tavolino per tavolino.
E le prenderemo con una straordinaria mobilitazione di Italia Viva, comune per comune”.

Renzi rivela al Tg4 il “quesito referendario per l’abrogazione dell’istituto del Reddito di cittadinanza”. Ecco il testo: “Volete che sia abrogata quella parte del decreto legge del gennaio 2019 che introduce “disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza?”. Sembra una cosa seria, non lo è. Solo parole: non c’è un comitato promotore, non c’è una macchina organizzativa, non ci sono banchetti né fisici, né virtuali.

Magari Renzi tornerà davvero alla carica nel 2022 (ignorando la legge che lo impedisce) o probabilmente farà finta di nulla.

2 ottobre: “Noi lavoriamo per il referendum, ma se conosco Draghi modificherà lui il Reddito di cittadinanza”. E la grande mobilitazione casa per casa?
(da un art di T. Rodano)

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Fonte Dario Violi on Facebook

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