Entro il 2100: Baby Boom o Baby Bust?

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Nei prossimi decenni, è previsto un significativo calo del numero di nascite nella maggior parte del mondo, il che porterà a uno “sconcertante cambiamento sociale” su scala globale.

Il declino dei tassi di fertilità sarà così significativo che oltre il 75% dei paesi potrebbe non riuscire a mantenere la propria popolazione entro il 2050. In altre parole, la popolazione diminuirà.

Sono i risultati principali di un nuovo studio condotto dall’Institute for Health Metrics and Evaluation (IHME) presso la School of Medicine dell’Università di Washington.

Entro la fine del secolo, secondo i ricercatori, questo problema potrebbe interessare oltre il 97% dei paesi e territori.

Si prevede che si svilupperà un “mondo demograficamente diviso”. Anche se i tassi di fertilità diminuiranno nella maggior parte del mondo, si osserverà un aumento nei paesi a basso reddito, soprattutto nell’Africa sub-sahariana occidentale e orientale.

Entro il 2100, circa il 77% delle nascite potrebbe verificarsi nei paesi a reddito medio-basso. Ad esempio, nel 2021 il 29% dei bambini del mondo sono nati nell’Africa sub-sahariana, ma si prevede che questo aumenterà a oltre il 54% entro il 2100.

Il professor Stein Emil Vollset, autore senior dell’IHME, ha dichiarato: “Siamo di fronte a cambiamenti sociali sconcertanti nel corso del 21° secolo. Il mondo dovrà affrontare contemporaneamente un ‘baby boom’ in alcuni paesi e un ‘baby bust’ (crollo delle nascite) in altri”.

I ricercatori suggeriscono che dobbiamo iniziare a pianificare questo futuro adesso. Ritengono che il calo dei tassi di fertilità si tradurrà in una riduzione della popolazione nel 76% dei paesi, a meno che non venga compensato dall’immigrazione o da politiche di sostegno ai genitori.

La co-autrice principale dello studio, la dott.ssa Natalia V. Bhattacharjee, ha spiegato che “Le politiche sociali volte a migliorare i tassi di natalità, come il miglioramento del congedo parentale, l’assistenza all’infanzia gratuita, gli incentivi finanziari e ulteriori diritti dei lavoratori, potrebbero fornire un piccolo impulso ai tassi di fertilità, ma la maggior parte dei paesi rimarrà al di sotto dei livelli standard. E una volta che la popolazione di quasi tutti i paesi diminuirà, sarà necessario fare affidamento sull’immigrazione aperta per sostenere la crescita economica. I paesi dell’Africa sub-sahariana hanno una risorsa vitale che le società che invecchiano stanno perdendo: una popolazione giovane”.

 

 

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Fonte Il Blog di Beppe Grillo

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