I primi risultati del più grande esperimento mondiale sul Reddito Universale

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Da anni ormai, l’organizzazione no-profit GiveDirectly conduce in Kenya il più grande test al mondo sul reddito universale (ne abbiamo parlato qui): dal 2016 (e fino al 2028) circa 6.000 persone nelle zone rurali del Kenya ricevono poco più di 20 dollari al mese. Altre decine di migliaia di persone sono coinvolte nel progetto ed ottengono forme di reddito garantito in altre formule.

L’ultima ricerca sul progetto pilota, condotta dagli economisti del MIT Tavneet Suri e dal vincitore del Premio Nobel Abhijit Banerjee, ha messo a confronto tre gruppi: beneficiari di reddito di base a breve termine (che hanno ricevuto pagamenti di 20 dollari per due anni), beneficiari di reddito di base a lungo termine (che ottenere i soldi per tutti i 12 anni) e i beneficiari di somme forfettarie, che hanno ricevuto 500 dollari in una volta, o all’incirca lo stesso importo del gruppo con reddito di base a breve termine (per due anni). Il documento è ancora in fase di finalizzazione, ma Suri e Banerjee hanno condiviso alcuni risultati preliminari.

Curiosamente, i risultati per il gruppo che riceve il reddito di base di 20 dollari, mensilmente ed a lungo termine (12 anni anziché due), hanno avuto risultati simili al gruppo dei beneficiari della somma forfettaria. Il motivo, dicono Suri e Banerjee, è che hanno utilizzato forme di risparmio e credito a rotazione (ROSCA). Si tratta di istituzioni che nascono in piccole comunità, soprattutto nei paesi in via di sviluppo, dove i membri versano regolarmente piccole somme in un fondo comune in cambio del diritto di prelevare di tanto in tanto una somma maggiore. “Hanno convertito piccoli quote di denaro in somme forfettarie”, riassume Suri. “Parte del loro reddito di base viene destinato ai ROSCA per generare somme forfettarie che possono utilizzare per investire in futuro”.

Come ci si potrebbe aspettare, data la mentalità imprenditoriale dei beneficiari, i ricercatori non hanno trovato prove che qualcuno dei pagamenti scoraggiasse il lavoro o aumentasse gli acquisti di alcolici – due critiche comuni al reddito di base. In effetti, così tante persone che prima lavoravano per un salario misero, hanno avviato invece libere attività dove di fatto c’è meno concorrenza rispetto al lavoro salariato, spesso occasionale, e di conseguenza i salari complessivi nei villaggi sono aumentati. In questo caso si è riscontrato un grande vantaggio nei pagamenti mensili a lungo termine, rispetto a quelli in somma forfettaria, nonostante i grandi vantaggi dei pagamenti in somma forfettaria per la costituzione di un’impresa. Le persone che ricevevano assegni mensili erano generalmente più felici e riferivano una migliore qualità della vita e salute mentale rispetto a coloro che ricevono una somma forfettaria. “Il gruppo che riceve una somma forfettaria riceve una quantità di denaro e deve investirlo, e questo potrebbe causare loro stress”, ipotizza Suri. In ogni caso, i destinatari mensili a lungo termine sono i più felici di tutti, e “in parte è perché sanno che durerà 12 anni… Fornisce benefici per la salute mentale e questo produce un senso di stabilità quotidiana”. Il risultato di questa ricerca non è “basta dare alle persone una somma forfettaria, qualunque cosa accada”. Dunque, secondo i ricercatori, un reddito di base, con pagamenti mensili a lungo termine, sembra essere il miglior modello perché consente alle persone di utilizzare ROSCA per generare pagamenti forfettari quando lo desiderano e allo stesso tempo utilizzare il resto del denaro con flessibilità e vedere la loro vita cambiare quotidianamente.

A questo link è possibile scaricare la ricerca completa, in inglese.

 

 

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Fonte Il Blog di Beppe Grillo

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