Il 10% delle famiglie europee possiede criptovalute

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In Europa, una famiglia su dieci possiede una criptovaluta come Bitcoin o Ethereum, secondo un recente sondaggio della Banca centrale europea.

L’indagine della BCE si è concentrata su circa 10.000 consumatori di 6 paesi: Italia, Francia, Germania, Paesi Bassi, Spagna e Belgio. In media, una famiglia su dieci possiede criptovalute. È nei Paesi Bassi che le famiglie detengono di più (14%) davanti a Spagna (12%), Italia (12%) e Belgio (10%). Germania e Francia sono al di sotto della media con, rispettivamente, il 9% e il 6% delle famiglie che detengono criptovalute.

Per il settore delle criptovalute, questa è una notizia piuttosto positiva che dimostra la crescente popolarità di questi asset digitali. Tuttavia, l’importo stanziato dai consumatori è in realtà piuttosto basso. Più di un terzo (37%) delle persone che dichiarano di possedere criptovalute detiene meno di 1.000 euro e il 29% ne possiede tra 1.000 e 5.000 euro, mentre il 13% detiene tra 5.000 e 10.000 euro. Circa il 6% degli europei ha più di 30.000 euro in criptovalute.

Le famiglie che hanno maggiori probabilità di possedere criptovalute sono quelle con i redditi più alti. Allo stesso modo, sono i giovani maschi adulti con un alto livello di istruzione che hanno maggiori probabilità di possedere queste risorse digitali. In pochi anni le criptovalute hanno conosciuto una vera e propria crescita di popolarità, in particolare grazie alle piattaforme di scambio che facilitano l’acquisto e la vendita di questi asset. Eppure, c’è molta preoccupazione per la mancanza di tutela dei consumatori. In effetti, il mercato delle criptovalute è rischioso e un semplice errore nell’uso del proprio walleet (portafoglio) può compromettere l’investimento.

Nell’indagine si legge: “Le criptovalute non sono adatte per la maggior parte degli investitori al dettaglio, che potrebbero perdere una grande quantità, se non tutto, del denaro che hanno investito. I rischi per la protezione dei consumatori includono informazioni fuorvianti, mancanza di diritti e tutele come procedure di reclamo o meccanismi di ricorso, complessità del prodotto, frode e attività dannose.”

Per questi motivi, l’Unione Europea vuole regolamentare velocemente il mercato con la legge MiCA (Market in Crypto Assets). La proposta però non è stata ancora approvata dai legislatori dell’UE e il regolamento non può essere applicato almeno fino al 2024. Ci vogliono infatti 18 mesi dall’adozione della proposta.

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Fonte Il Blog di Beppe Grillo

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