Il controllo della spesa pubblica e la spending review

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Il miglioramento dei meccanismi di controllo quantitativo e qualitativo della spesa pubblica ha costituito uno dei principali obiettivi di politica economica del recente passato. Per le amministrazioni centrali dello Stato la spending review è stata inserita all’interno del processo di bilancio, con l’assegnazione di obiettivi annuali di risparmio ai singoli ministeri.
La Riforma del quadro di revisione della spesa pubblica (“spending review”) costituisce una delle riforme previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Si prevede di rafforzare il processo di revisione e valutazione della spesa all’interno della programmazione economico-finanziaria e del bilancio annuale e pluriennale, come già previsto dalla legislazione nazionale (articolo 22- bis della legge 31 dicembre 2009, n. 196). In questo ambito si prevede un rafforzamento delle strutture esistenti e  l’implementazione di nuove strutture appositamente dedicate all’interno del Ministero dell’economia e delle finanze.
La Riforma (1.13) prevede una serie di traguardi fino al 2026. Alla fine del 2021, in attuazione del primo traguardo, è stato istituito il Comitato scientifico per le attività inerenti alla revisione della spesa. Il DEF 2022 ha stabilito che le amministrazioni centrali dello Stato devono assicurare i seguenti risparmi di spesa nel triennio 2023-2025: 800 milioni per il 2023; 1.200 milioni per il 2024; 1.500 milioni per il 2025. La legge di bilancio per il 2023 ha disposto le riduzioni di spesa per Ministeri in attuazione di quanto previsto dal DEF.

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Fonte Camera dei deputati – Attività parlamentare nella XIX Legislatura

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