Inganno imballaggi tossici non controllati: è ora di agire

Tempo di lettura: 4 minuti

di Gunter Pauli – Le vendite mondiali di prodotti chimici hanno raggiunto cifre astronomiche, siamo a più di 2,5 di euro. L’Europa, sebbene in calo, rappresenta il più grande mercato, con 27,1%. Poi come al solito c’è la Cina che, anche in questo settore, è passata dallo zero di pochi anni fa al più sostanzioso 22,2, superando per la prima volta la Free Trade Association nordamericana con il 21,2%.

Il mercato del lavoro associato a questi prodotti è incredibile e sebbene sia difficile stimare con precisione tutti i lavoratori e non ci siano statistiche recenti, bastano i numeri del 2009-2010 che ci dicono che circa 1 milione di persone lavoravano nel settore in tutta Europa.

Ovviamente il giro di affari è enorme, la schiuma di poliuretano (PUF) in Europa rappresenta 180 miliardi di euro, con 25.000. L

Ma cos’è questo PUF?

In termini semplici è il grosso del mercato, parliamo di sostanze chimiche come la schiuma espandibile, schiuma galleggiante, schiuma estrusa e schiuma per imballaggio.

Ma qui arriva il bello.

Questi prodotti si affidano a degli additivi, molti dei quali non sono mai stati formalmente approvati dall’Unione Europea, e quindi non sono mai stati sottoposti allo stesso rigore di controlli dei “nuovi prodotti chimici”.

Il punto è che l’UE stima che le procedure di approvazione di una sostanza chimica costerebbero appena € 70.000, mentre il costo dell’applicazione di rigorosi meccanismi di controllo potrebbe raggiungere i 29 miliardi di euro per tutti, con un solo test di tossicità che arriva fino a 1 milione di euro.

Questo è un punto importante. Pensate che l’industria chimica francese calcolava che la sperimentazione e il successivo divieto di diversi ingredienti avrebbero portato a 360.000 perdite di posti di lavoro e il governo danese ha presentato un’analisi secondo cui i controlli rigorosi avrebbero benefici sanitari misurabili stimati tra 90 e 700 milioni di euro nei prossimi 30 anni.

Ora, questo è il quadro della situazione. Abbiamo prodotti non proprio controllati, che probabilmente nuocciono alla salute, ma che se vietati manderebbero a casa “troppa gente”.

Che fare?

Il mercato del PUF presenta molti vantaggi per l’industria: è un materiale leggero ed economico, pulito, facilmente tagliabile o modellabile su misura. Non sorprende che sia stato scelto come materiale di imballaggio preferito per l’elettronica, le fotocamere e gli strumenti di precisione. Circa il 90% di tutto il PUF viene riciclato, principalmente come cuscino per tappeti per la casa o l’ufficio. Tuttavia, è l’inclusione di questi additivi che preoccupano i funzionari dell’UE dal momento che questi non sono mai stati testati e il lungo uso, in particolare come materiale riciclato, in edifici potrebbe portare all’accumulo di tracce di sostanze chimiche con effetto sconosciuto per gli occupanti.

E qui arrivano le notizie positive.

Gavin McIntyre, e il suo compagno di università Eben Bayer, hanno studiato ingegneria meccanica, progettazione di prodotti e innovazione presso il Rensselaer Polytechnic Institute e hanno incominciato a studiare il micelio, il sistema di radici dei funghi.

Questa rete di fibre funziona come un agente legante naturale che tiene insieme i rifiuti agricoli e forestali, come buccia di riso, chicchi di mais, grano saraceno e scafo di semi di cotone, persino polpa e carta non riciclabile o fondi di caffè.

Questi innovatori hanno immaginato come produrre la schiuma di micelio per sostituire il polistirolo e la schiuma PUF, compresi bicchieri, isolamento degli edifici e imballaggi per l’elettronica.

Il bello che si potrebbe sostituire un prodotto chimico con uno biologico, in più convertendo rifiuti che generano metano nella sua scomposizione.

Mentre l’idea sembrava abbastanza semplice, Gavin e Eben avevano bisogno di trovare un modo per far crescere le radici in maniera veloce e in varie forme. Dopo vari tentativi sono riusciti a farlo in una stanza buia per circa cinque giorni, dopo di che il tutto è stato cotto ed essiccato.

Questo semplice trattamento crea una schiuma solida impermeabile e ignifuga che può decomporsi entro quattro settimane quando viene seppellita. Mentre alternative sul mercato includono la cellulosa dalla paglia di frumento, la cheratina dalle piume di pollo e le alghe, il vero valore è nella conversione di un rifiuto che può essere modellato in forme precise con solo un decimo dell’energia.

Steelcase, la società di mobili quotata in Michigan con circa 2,3 miliardi di dollari di fatturato e quasi 13.000 dipendenti in tutto il mondo stava cercando un nuovo imballaggio ambientale all’avanguardia per i suoi mobili per ufficio pronti. Il team di Gavin ha sviluppato la confezione protettiva “EcoCradle” e ha lanciato il suo primo prodotto commerciale con Steelcase nel 2010.

L’attenzione dei media ha suscitato un ampio interesse e Dell Computers si è impegnata a utilizzare EcoCradle per spedire i propri server per computer, utilizzando i rifiuti di cotone come substrato principale per produrre l’imballaggio protettivo con i funghi.

Il Texas, lo stato di origine di Dell, ha “montagne di rifiuti di cotone” che potrebbero essere estratte a meno di cento miglia dal quartier generale mondiale del gigante del computer.

Cosa si può fare in futuro?

Eben e Gavin vedono numerose opportunità che spaziano da una schiuma biodegradabile a base di funghi per paraurti, porte e cruscotti. Gavin immagina anche che un giorno sia possibile compostare parti importanti di un’auto o adottare questi prodotti per la spedizione di bottiglie di vino, che è uno dei grandi consumatori di PUF.

Il prodotto è più resistente della schiuma sintetica, è un pannello isolante strutturale, è isolante, resistente, protegge dalle muffe, assorbe acqua ed è ignifugo. Il materiale di scarto non sostituisce solo PU o PS, ma sostituisce anche molti dei prodotti chimici. Insomma si potrebbe fare davvero tanto e questo non è che una delle tante soluzioni che potrebbero rendere l’ambiente più sano per tutti.

Leggi Tutto

Fonte Il Blog di Beppe Grillo

Powered by WPeMatico

Commenti da Facebook
(Visited 32 times, 1 visits today)
Vai alla barra degli strumenti