La “cover” che rende gli edifici a impatto zero

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di Gianluca Riccio – Uno dei principali ostacoli sulla strada della transizione energetica? Un mare di edifici vecchi e inadeguati: una grossa fonte di emissioni difficile da portare a norma in modo veloce ed economico.

Sapete quanto tempo abbiamo prima di evitare il peggior impatto del cambiamento climatico? Meno di 30 anni (qualche report dice addirittura 12).

In una gigafactory tedesca, un gruppo di robot costruisce sezioni prefabbricate modellate per adattarsi precisamente alle pareti di un vecchio complesso di appartamenti come una seconda pelle. Una sorta di “cover”, come quella dei cellulari, che serve a ridurre notevolmente il consumo di energia dell’edificio.

Ecoworks, la start-up dietro il nuovo sistema, inizia con la scansione 3D di una struttura, sia dentro che fuori, creando un suo gemello digitale. “Con un gemello digitale si può automatizzare una pianificazione, che normalmente richiederebbe mesi e molti ingegneri e architetti”, dice il fondatore Emanuel Heisenberg. A questo punto ogni componente prefabbricata viene costruita in anticipo: ciascuno dei pannelli include già finestre, ventilazione, impianti. Il “tappo” dell’edificio è un tetto modulare con pannelli solari integrati.

Uno schema che mostra in breve l’applicazione della “cover” energetica prefabbricata di Ecoworks.

Tempo di installazione sul posto? Gli operai possono impiegare appena 20 minuti per ogni pannello. La conversione di un intero edificio, inclusa la sostituzione del calore fossile, avviene in settimane e non nei mesi (o negli anni) richiesti dai metodi tradizionali.

Heisenberg, imprenditore nel campo dell’energia rinnovabile, ha provato a condividere la sua visione di ”cover” prefabbricata con diverse aziende edili, ma nessuna gli ha dato ascolto. “Al centro del problema c’è l’intera industria edile,” dice, “che investe meno dell’1% in ricerca e sviluppo”. Così ha deciso di avviare la propria azienda e sviluppare il processo più automatizzato possibile.

Una fase di assemblaggio

L’azienda ha seguito i cambiamenti nell’uso dell’energia in uno dei suoi primi progetti: un complesso di appartamenti del 1930 (foto sottostante) in una piccola città tedesca. L’edificio di 12 unità utilizzava 450 kilowattora di energia per metro quadrato prima della ristrutturazione: una delle strutture meno efficienti in Germania. Ora produce più elettricità di quanta ne usi.

Dopo l’intervento, l’edificio è a emissioni negative,” conferma Heisenberg. Entro due anni, Heisenberg prevede che l’edificio avrà completamente compensato l’impatto ecologico della sua costruzione, tenuto conto anche delle emissioni derivanti dalla produzione dei pannelli solari.

L’azienda ora lavora a 7 nuovi progetti per questa estate, e soprattutto ad ampliare il suo raggio. Nella sola Germania, secondo l’Agenzia tedesca per l’energia, serve ristrutturare più di 30 milioni di appartamenti nei prossimi 25 anni. E una imminente legge UE potrebbe “costringere” i proprietari degli edifici più inefficienti a cambiare le cose entro appena 5 anni. Anche questo metodo potrebbe non bastare: Heisenberg cerca di collaborare con il governo per creare codici edilizi standardizzati. L’intelligenza artificiale di Ecoworks seleziona gli edifici più adatti per applicare loro la “cover” energetica prefabbricata. Ovviamente è più facile “cucire un abito” per i complessi edilizi semplici, fatti a blocchi.

Il prossimo passo è iniziare a “ricoprire” scuole e case unifamiliari, e poi uscire dai confini tedeschi. La sfida globale richiede velocità e intelligenza: Ecoworks è pronta ad offrire entrambe.

Di seguito un video di presentazione:

L’AUTORE

Gianluca Riccio, classe 1975, è direttore creativo di un’agenzia pubblicitaria, copywriter, giornalista e divulgatore. Fa parte della World Future Society, associazione internazionale di futurologia e di H+, Network dei Transumanisti Italiani. Dal 2006 dirige Futuroprossimo.it, una risorsa italiana sul futuro.

L’articolo La “cover” che rende gli edifici a impatto zero proviene da Il Blog di Beppe Grillo.

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Fonte Il Blog di Beppe Grillo

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