Settore idrico: protagonisti del cambiamento!

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di Maurizio Montalto –Che corna grandi che hai! Per sedurti meglio”. Era un tipico dialogo tra Megaloceri, enormi cervi irlandesi. La specie s’è estinta quando al maschio son cresciute troppo le corna e hanno superato i tre metri.  Gli è divenuto impossibile muoversi e alzare la testa. Le femmine erano attratte dagli esemplari più appariscenti. E se un carattere è preso di mira dalla selezione sessuale, tende a raggiungere rapidamente la sua configurazione estrema. Ma in natura le storie sono per lo più a lieto fine. Grazie a un meccanismo attraverso il quale gli organismi si autoregolano, per garantirsi la conservazione e la sopravvivenza, adattano l’ambiente interno a quello esterno, che cambia. Attraverso la cooperazione i viventi realizzano al meglio l’omeostasi.

I nostri sistemi sociali si fondano su una complessità analoga; quando la competizione è spinta all’estremo e non tentano l’equilibrio, mettono a repentaglio la propria stessa sopravvivenza.

In Italia, attori economici e finanziari, molti nel settore idrico, tendono a una crescita senza limiti. Alcuni caratteri peculiari affascinano la politica, che ne è attratta e si lascia sedurre.

L’evoluzione del processo è consequenziale: così non può più funzionare.

L’Unione Europea interviene e fissa una priorità: salvaguardare le fasce più disagiate della popolazione cui è persino negato l’accesso all’acqua e ai servizi igienico sanitari.

La direttiva sulle acque potabili (art.16) chiede ai Legislatori nazionali di agire. Ha dato due anni di tempo. Il termine per la ratifica scade il 13 gennaio 2023. Poi, nell’inerzia, le procedure d’infrazione faranno la loro. Ma è un’azione di resistenza ancora lontana da una revisione strutturale degli equilibri per la sopravvivenza.

In Italia abbiamo una grande occasione: le nostre regole fondamentali offrono ampi margini di manovra. Possiamo ridisegnare l’organizzazione del paese in una forma di federalismo cooperativo: ognuno, col proprio ruolo, collabora con gli altri, senza subirne l’imposizione. Una relazione fondata sull’empatia. Un approccio che non può appartenere alle corporation, ma che può essere una scelta della politica. Ai cittadini offre una prospettiva diversa dall’attrazione ed è “prepotente desiderio di proteggere, nutrire, riparare, coccolare, accudire, oppure difendere gelosamente” (Bauman).

L’assetto attuale ha esaurito la sua spinta, è destinato naturalmente all’estinzione. Le cose cambieranno. Ne vanno gestiti tempi e modalità. A noi tocca decidere solo se far da spettatori o, con un po’ di coraggio, essere protagonisti del cambiamento.

 

L’AUTORE

Maurizio Montalto – Avvocato e Giornalista pubblicista specializzato in “diritto e gestione dell’ambiente”. È il Presidente dell’Istituto italiano per gli Studi delle Politiche Ambientali e del MovimentoBlu. È stato Presidente dell’azienda per l’acqua pubblica di Napoli ABC (Acqua Bene Comune). Medaglia al merito dell’Ordine forense “per l’impegno profuso in favore dell’ambiente” è membro del Committee on Environment and Climate Change del CCBE (The Council of Bars and Law Societies of Europe). Dal 2018 cura la versione italiana del Rapporto mondiale delle Nazioni Unite sulla gestione delle risorse idriche.

 

 

 

 

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Fonte Il Blog di Beppe Grillo

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