Sviluppo sostenibile, tutela del territorio e dell’ambiente

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Le foreste costituiscono un patrimonio naturale di ineguagliabile valore, in quanto da un lato racchiudono ecosistemi e habitat ideali per diverse specie animali e vegetali e dall’altro riducono gli effetti climatici e le catastrofi naturali. Esse rappresentano un sistema naturale unico, sono ricche di biodiversità e sono estremamente importanti anche per la economia fornendo materie prime, posti di lavoro, cibo e acqua.
Le foreste contribuiscono, inoltre, al raggiungimento di uno degli obiettivi del Green Deal di ridurre le emissioni di gas serra di almeno il 55% nel 2030, che sarà attuato dalle misure previste nel pacchetto “Pronti per il 55%” (Fit for 55).
Le norme fondamentali volte a garantire l’indirizzo unitario e il coordinamento nazionale in materia di foreste e di filiere forestali, nel rispetto degli impegni assunti a livello internazionale sono contenute nel decreto legislativo n. 34 del 2018 “Testo unico in materia di foreste e filiere forestali” (TUFF).
A livello europeo, nel 2021 è stata adottata la Comunicazione della Commissione COM(2021) 572 final, che reca la “Nuova strategia dell’UE per le foreste per il 2030
Con il termine agroenergie, ci si riferisce all’energia prodotta dalle imprese agricole, zootecniche, forestali e dall’agro-industria. I recenti avvenimenti- conflitto Russo ucraino e innalzamento dei prezzi dell’energia – hanno messo in evidenza l’importanza di una implementazione di questa tipologia di fonte di energia rinnovabile dimostrando come biomasse e biogas insieme possano avere il potenziale per diventare una fonte strategica per la nuova politica energetica nazionale e, al contempo, rappresentino anche un’opportunità di reddito integrativa per le aziende agricole. Per aumentare gli investimenti in questa tipologia di fonti energetiche sono disponibili numerosi programmi di finanziamento messi a disposizione, dall’UE – fra cui il NextGenerationEU.
In Italia la gestione delle risorse idriche è caratterizzata da una significativa frammentazione delle stesse, nonché da scarsa efficacia e capacità industriale dei soggetti attuatori nel settore idrico specie nel Mezzogiorno. Questo quadro determina un elevato livello di dispersione delle stesse risorse idriche: nella distribuzione per usi civili, la dispersione media è del 41 per cento (51 per cento al Sud). La ripresa degli investimenti nel settore idrico è necessaria rispetto alle attuali esigenze di ammodernamento e sviluppo delle infrastrutture idriche italiane (il 35 per cento delle condutture ha un’età compresa tra 31 e 50 anni). Per ridurre la dispersione e aumentare gli investimenti nelle infrastrutture sono disponibili numerosi programmi di finanziamento messi a disposizione, dall’UE – fra cui il NextGenerationEU.

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Fonte Camera dei deputati – Attività parlamentare nella XIX Legislatura

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