Hollywood minacciata dall’Intelligenza Artificiale

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Per la prima volta dal 1960, attori e sceneggiatori stanno scioperando contro un futuro potenzialmente inquietante per l’industria cinematografica, a causa dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale.

Il sindacato di Hollywood che rappresenta 160.000 attori televisivi e cinematografici (SAG-AFTRA) é entrato in sciopero da una settimana, unendosi alla Writers Guild of America, che rappresenta gli sceneggiatori del settore e ha già picchettato per oltre 70 giorni. (tantissimi gli attori famosi che si sono impegnati nella protesta, tra i tanti c’è Brian Cranston, protagonista di Breaking Bad, e l’attrice Fran Drescher. )

Entrambi i sindacati stanno scioperando per protestare contro una serie di decisioni dei principali studi, non solo per i tagli di posti di lavoro, ma anche il modo in cui gli strumenti di intelligenza artificiale generativa potrebbero sostituire i loro ruoli nel settore.

Nell’ultimo decennio, l’intelligenza artificiale é stata usata pienamente in diversi usi nell’industria cinematografica e televisiva: dall’invecchiamento degli attori all’analisi dei modelli e dei comportamenti degli spettatori sulle piattaforme di streaming o ricreando le voci degli attori e persino aiutando a creare interi trailer di film, per adesso.

Una delle proposte, come spiegato dal direttore esecutivo nazionale e capo negoziatore di SAG-AFTRA, Duncan Crabtree-Ireland, sembra uscita direttamente dalla serie di fantascienza distopica Black Mirror. Durante una conferenza stampa di giovedì scorso, Crabtree-Ireland ha affermato che una proposta degli studi di Hollywood era quella di utilizzare “l’intelligenza artificiale innovativa” per “scansionare gli artisti” e offrire loro solo una paga giornaliera. Cosicché le aziende cinematografiche possano possedere le scansioni e usarle per qualsiasi progetto che desiderano, realizzando quindi film senza gli attori in carne ed ossa.

Gli autori e sceneggiatori che hanno già protestato da maggio hanno anche chiesto garanzie agli studi che i loro posti di lavoro non sarebbero stati minacciati dall’intelligenza artificiale.

Con il costante aumento dei servizi di streaming online che cercano di accumulare abbonamenti degli utenti sfornando quantità infinite di contenuti digitali, gli autori in sciopero hanno cercato nuovi accordi retributivi, periodi di lavoro garantiti e migliori garanzie sui limiti dell’uso deell’IA.

I membri della Writers Guild of America (WGA) hanno condiviso la preoccupazione che i produttori possano cercare di utilizzare l’intelligenza artificiale per scrivere sceneggiature o almeno utilizzare la tecnologia per completare sceneggiature incompiute, temendo che l’intelligenza artificiale possa essere utilizzata per sfornare una prima bozza approssimativa con pochi semplici suggerimenti e gli scrittori potrebbero quindi essere assunti dopo questo passaggio iniziale per lavorare su tali bozze, con una retribuzione inferiore.

Ancora una volta l’ennesimo settore lavorativo che vedrà spazzare via migliaia di posti di lavoro. Ancora una volta siamo qui a ribadire l’urgente bisogno di aprire un dibattito serio e approfondito sull’istituzione di un reddito di base universale.

Non possiamo perdere altro tempo.

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Fonte Il Blog di Beppe Grillo

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