L’assurdità dei voli fantasma: inquinamento e spreco di risorse

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Aerei che decollano senza nessun passeggero a bordo. Sono i “voli fantasma” dell’industria aeronautica: si alzano nel cielo, a volte solo intorno ad un aeroporto, semplicemente perchè le compagnie aeree possano mantenere i diritti di tratta, ovvero gli slot di decollo e atterraggio, la cosiddetta regola del “use it or lose it”, usalo o lo perdi.

Se una compagnia non vola per una determinata tratta per un tot di volte l’anno perde quel diritto di tratta. Questa regola UE, risalente al 1993, è stata sospesa nel marzo 2020, a causa della pandemia, ma adesso è ritornata in vigore al 50%. Sebbene il requisito attuale sia ancora molto inferiore al requisito di utilizzo dell’80% pre-COVID, anche il 50% si sta rivelando una sfida. Peggio ancora, le compagnie aeree europee hanno solo poche settimane prima che l’UE aumenterà il livello delle restrizioni sugli slot, con un tasso di utilizzo del 64% a partire dall’inizio della stagione estiva (fine marzo).

Per correre ai ripari il gruppo Lufhtansa, qualche settimana, fa ha annunciato che effettuerà circa 18000 voli fantasma, durante la stagione invernale per mantenere i suoi preziosi slot aeroportuali.

Sebbene Lufthansa non abbia specificato quali destinazioni e aeromobili verranno utilizzati, una stima prudente di un effetto di gas serra equivalente a 20 tonnellate di emissioni di CO2 per volo, significa che i soli voli fantasma di Lufthansa causerebbero danni al clima pari a 360.000 tonnellate di CO2, secondo alcune stime di Greenpeace, che ha chiesto all’Ue di porre fine ai voli fantasma e anche il divieto dei voli a corto raggio dove c’è un collegamento ferroviario alternativo di meno di sei ore.

Se altre compagnie aeree opereranno voli fantasma in relazione alle loro quote di mercato – quella di Lufthansa in Europa è di circa il 17% – il numero totale di voli fantasma in Europa potrebbe essere leggermente superiore a 100.000. Questo numero di voli provocherà danni al clima pari a 2,1 milioni di tonnellate di CO2, ovvero le emissioni annue di circa 1,4 milioni di auto diesel o benzina.

Uno sconvolgente spreco di risorse e una fonte inutile di emissioni.

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Fonte Il Blog di Beppe Grillo

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